Il consiglio di amministrazione delle Assicurazioni Generali ha approvato il bilancio di gruppo e il progetto di bilancio della capogruppo relativo all’esercizio 2011. Dati, quelli che emergono dai documenti contabili e amministrativi di cui sopra, che sembrano riflettere in maniera molto significativa gli effetti della crisi economica italiana e internazionale, e delle estreme tensioni sul debito sovrano di alcuni Paesi europei (Grecia).
Partendo dall’ultima riga di conto economico, l’elemento quantitativo che emerge è la riduzione dell’utile netto a quota 856 milioni, in dimezzamento rispetto a 1,702 miliardi di euro conseguiti nel corso dell’esercizio precedente, in virtù di un elevato ammontare di svalutazioni straordinarie nette avvenute sui titoli obbligazionari e azionari per quasi 1 miliardo di euro.
Il gruppo ha infatti dovuto svalutare il proprio portafoglio di titoli di debito sulla Grecia per circa tre quarti del valore di mercato, sulla base di quanto avvenuto nei dintorni di Atene durante l’ultima parte del 2011 (eventi che hanno poi condotto al prevedibile swap sui titoli del debito ellenico). Ad essere svalutata è stata anche la partecipazione di Generali in Telco, la holding che detiene il 22,4% di Telecom Italia, posseduta da Generali per più del 30%.
Sul fronte dei ricavi e della redditività delle gestioni caratteristiche, evidenziamo la positiva crescita del risultato operativo del ramo danni, con uno sviluppo del 38,3%, e il miglioramento del margine tecnico del ramo vita (+ 3,8%). Il risultato operativo complessivo è stato così pari a 3,928 miliardi di euro, in linea con quanto ottenuto nel corso dell’esercizio precedente (4,077 miliardi di euro).
In maniera più specifica, il risultato operativo del ramo vita è stato portato in contrazione di 16 punti percentuali a quota 2,542 miliardi di euro, risentendo di fatto dell’impatto negativo del processo svalutativo sui già ricordati titoli obbligazionari greci sul business Telco. Buono l’incremento dell’attività di asset management, con risultato operativo del segmento finanziario stabile a 342 milioni di euro.
Patrimonialmente, la struttura del gruppo risulta essere in corso di rafforzamento, con un ribilanciamento successivo al calo dei rendimenti dei titoli governativi italiani. Al primo marzo 2012 l’indice di Solvency I del gruppo era pari a 132 punti percentuali, contro i 117 punti della fine del 2011, mentre il patrimonio netto d’esercizio 2011 è stato pari a 15,486 miliardi di euro, contro 17,490 miliardi di euro del 2010.