Perdite record per Nokia, che ha chiuso il primo trimestre del 2012 con un eloquente -929 milioni di euro provocati soprattutto dal calo repentino della vendita di telefoni cellulari e smartphone.
Il rosso fatto registrare dall’azienda finlandese risulta ancora più evidente se confrontato con il risultato dello stesso periodo del 2011, quando reigstrò un utile netto di 344 milioni di euro.
In calo anche il giro d’affari complessivo, che ha toccato quota 7,35 miliardi di euro pari a una diminuzione del 29%. In pratica: un prodotto su 3 sarebbe rimasto sugli scaffali dei negozi, invenduto. Le notizie odierne su Nokia erano state già anticipate la settimana scorsa, anche se non nei dettagli, attraverso un profit warning che aveva allarmato gli addetti ai lavori.
Il più grande contributo al crollo dei numeri arriva senza dubbio dalle vendite di smartphone, diminuite del 51% anno su anno, più della media generale degli apparecchi, che è stata del 24% in meno. Numericamente, questi significa che nel primo trimestre 2012 sono stati venduti 87,2 milioni di telefonini, dei quali 11,9 milioni erano smartphone.
Le cause della debacle? Il CEO Stephen Elop punta il dito sul fatto che il gruppo finlandese è in transizione: “In un contesto industriale in profondo e rapido cambiamento, abbiamo attuato una nuova strategia e abbiamo dovuto anche confrontarci con una competizione più forte del previsto”.
Giusto un anno fa, Nokia aveva reso noto che sarebbe passato alla piattaforma Windows Phone, per reggere meglio la concorrenza con gli apparecchi che adottano il sistema Android di Google e l’iPhone di Apple, ai quali avrebbe voluto recuperare quote di mercato nel settore degli Smartphone, operazione che per il momento non sembra dare i suoi frutti.
L’accordo dello scorso anno con Windows era per una nuova piattaforma da applicare ai nuovi prodotti Lumia 800 e Lumia 710.
