Snam Rete Gas sta per staccarsi da Eni, e Terna potrebbe essere lo strumento utile per raggiungere tale obiettivo, attualmente sul tavolo del governo. Snam starebbe infatti negoziando i processi e le facility (ad esempio, finalizzati a ottenere un rating indipendente), al fine di poter accedere al mercato del debito entro l’estate.
A confermare gli intenti è stato l’amministratore delegato Carlo Malacarne, che durante l’assemblea degli azionsiti che ha approvato il bilancio d’esercizio 2011, ha dichiarato come la società abbia già fatto i propri primi passi per rendersi indipendente. “Da giugno – luglio avremo tutto a posto” – ha dichiarato in merito Malacarne, soffermandosi poi sul fatto che gli accordi contrattuali in tema di esposizioni passive prevedono che Eni abbia il diritto di richiedere la restituzione del debito in 6 mesi, nel momento in cui dovesse venire ufficializzato il deconsolidamento di Snam.
In proposito del debito, l’esposizione passiva a fine 2011 ammonta a circa 11,2 miliardi di euro, che nel primo trimestre 2012 dovrebbero esser diminuiti di circa 200 milioni di euro. Di qui, la necessità – entro poche settimane – di definire l’accesso al mercato del debito, verso il quale operano 4 banche (una europea, una americana e due italiane). Non è inoltre escluso che Snam possa ricorrere a un bridge loan, un prestito ponte che possa coprire l’intera esposizione.
Per quanto concerne il rating indipendente di Snam Rete Gas, Malacarne ha dichiarato che la società ritiene di “essere da singola A, ma siccome non si può avere un livello in più rispetto al rating del Paese, che per l’Italia è BBB +, al massimo potremo avere A-“, contro la A di Eni. Al fine di poter accellerare l’attribuzione del rating, la società incontrerà le agenzie Standard & Poor’s e Moody’s entro la prima parte di maggio, per poter così vantare un proprio giudizio per giugno.
Infine, in merito alla quota che Eni detiene in Snam (il 52,53%), Malacarne ritiene che la stessa possa essere collocata senza problemi sul mercato. “Snam è una società che non ha problemi”, ha precisato Malacarne, per poi ricordare come quando era stato collocato il 10% della società, la transazione si era conclusa in 10 minuti.
Tra gli interessati a rilevare parte della quota di Snam (secondo quanto afferma Radiocor, il 28,3%), vi sarebbe Terna, che supporterebbe il controvalore di 3,5 miliardi di euro con una liquidità disponibile per 3 miliardi di euro e mezzo miliardo di euro di indebitamento. L’ipotesi, alternativa alla strada che invece vedrebbe come co-protagonista Cassa Deposito e Prestiti, sarebbe sicuramente più agevole, poiché eliminerebbe l’impegno finanziario per lo Stato, e accorcerebbe la tempistica (la transazione potrebbe concludersi in soli 3 mesi).