Procede a passi pesanti l’operazione di fusione Fonsai – Unipol che dovrebbe condurre alla realizzazione del secondo polo assicurativo italiano dopo Generali. Il via libera dell’Antitrust permetterebbe infatti a Premafin di poter dar seguito alla ricapitalizzazione, e di poter riavviare i negoziati sui concambi, pur non permettendo a una delle parti protagoniste di poter sottoscrivere gli aumenti deliberati, e condividere il piano industriale.
L’Antitrust ha infatti spiegato che il piano di aggregazione tra Fonsai e Unipol può andare avanti sia nelle attività e nelle iniziative (funzionali o meno), purché non provochino effetti irreversibili per la concorrenza. Pertanto, in attesa che l’istruttoria giunga a conclusione (“la valutazione nel merito dell’operazione rimane salva e impregiudicata” – ha dichiarato l’Authority), le trattative per la realizzazione di quella che è certamente una delle più importanti transazioni societarie dell’anno, possono riprendere.
L’Authority presieduta da Giovanni Pitruzzella ha infatti accolto le modalità di esecuzione della sospensione indicate dalle società coinvolte (Unipol e Fonsai, oltre a Premafin), prendendo altresì atto degli impegni assunti dal gruppo bolognese e da Piazzetta Cuccia. Alla luce degli ultimi sviluppi, è oramai noto che il nuovo polo aggregato assicurativo rispetterà le soglie di concentrazione attraverso cessioni di uno o più marchi, e verrà sciolto ogni legame azionario con Mediobanca.
Potrà quindi aversi regolarmente luogo lo svolgimento dell’assemblea di Premafin, convocata il 17 maggio, che deve deliberare sull’incremento di capitale riservato a Unipol, e la sottoscrizione degli accordi di ristrutturazione del debito con gli istituti di credito, da attuazione del piano di risanamento della holding Ligresti.
L’orizzonte temporale si sposta ora a giugno, quando dovrebbe arrivare – salvo sorprese – il via libero definitivo da parte dell’Antitrust. A quel punto, le parti in causa dovranno premere il pedale dell’acceleratore, per poter conseguire il benestare da Consob, Isvap e Banca d’Italia, con l’obiettivo di non sforare al mese di luglio, considerando che entro la fine del primo semestre, su invito dell’Isvap, avrebbe dovuto aver luogo l’aumento di capitale da 1,1 miliardi di euro per Fonsai, da sottoscrivere e versare integralmente.
Poco più avanti nel tempo, il 20 luglio, scadrà altresì l’esclusiva che lega la Premafin a Unipol, che ha impedito l’esame della Premafin della proposta alternativa dei fondi Sator e Palladio.