JP Morgan, si dimettono 3 top manager

di Andrea Barbieri Carones

14 Maggio 2012 12:00

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In seguito al buco da 3 miliardi di dollari, si dimettono i primi 3 top manager di JP Morgan, mentre le agenzie di rating bocciano la banca USA.

“Ho sbagliato”. Con queste semplici parole il CEO di JP Morgan, Jamie Dimon, ha chiesto scusa del buco di 2 miliardi di dollari che operazioni finanziarie avventate hanno portato nelle casse di una delle principali banche d’affari mondiali. Intanto, la promessa del manager che in questi giorni è il più chiacchierato d’America ha promesso di andare fino in fondo per analizzare i motivi della vicenda.

Intanto come primo risultato della perdita di 2 miliardi – cui se ne potrebbe aggiungere un altro nelle prossime settimane – i soci potrebbero vedere decuratato del 50% i propri bonus. Ma non solo: il Wall Street Journal ritiene che nei prossimi giorni salteranno le prime 3 teste dei primi 3 manager che secondo i vertici aziendali sarebbero i principali responsabili del crollo.

La prima a cambiare aria potrebbe essere Ina Drew, dal 2005 responsabile del risk management proprio della divsione che ha registrato i 2 miliardi di dollari di perdite. Una delle donne più potenti e influenti di Wall Street, con un guadagno 2011 di 14 milioni di dollari è il 4° manager più pagato di JP Morgan. A dare le dimissioni sarebbe stata lei stessa, dopo 30 anni di attività all’interno dell’azienda. A seguire la sua stessa sorte potrebbe essere anche Achilles Macris, il capo della divisione di Londra, sotto la cui egida sono state fatte quelle scommesse che hanno portato al rosso, e Javier Martin-Artajo, uno dei bracci destri di Macris.

Ancora non si sa nulla, invece, della sorte del trader francese Bruno Michel Iklis, uno dei più fidati bracci destri del CEO Dimon e al centro delle manovre che hanno portato alle perdite: pare che anche lui dovrà andarsene anche se non sono ancora state rese note le modalità, visto anche che questo manager è fra i più potenti sul piano finanziario, al punto da essere in grado di influenzare il mercato dei credit default swap. In questa occasione, autorizzato dal quartier generale di New York, stava facendo trading sui derivati del credito per coprire quei rischi dovuti all’esposizione della banca verso i mercati europei.

Intanto, dopo la notizia del buco miliardario, JP Morgan è stata imemdiatamente declassata dalle agenzie di rating, che tengono comunque d’occhio gli sviluppi della situazione: Fitch ha abbassato di un punto la valutazione sulla banca, portandola da “AA-” fino a “A+”; Standard & Poor’s ha invece peggiorato le prospettive portandole a negative.