Yahoo!, uno dei motori di ricerca più noti nel web internazionale, ha recentemente raggiunto un accordo con l’asiatica Alibaba per la cessione di metà della quota del 40% che attualmente la società americana possiede nel provider di servizi e-commerce cinese. Una cessione parziale, della propria quota di controllo, che potrebbe sia costituire l’anticamera di una dismissione totale delle partecipazioni nell’azienda orientale, sia, nell’immediato, la garanzia del reperimento delle risorse necessarie per poter rilanciare le proprie attività sulla rete, fronteggiando nel migliore dei modi l’agguerrita concorrenza con Google e Facebook.
Stando ai dettagli tecnici e strategici dell’intesa raggiunta, Alibaba effettuerà una transazione di buy back sul 20% delle proprie azioni in mano a Yahoo! per un minimo di 7,1 miliardi di dollari. Ne consegue che il motore di ricerca americano otterrà 6,3 miliardi di dollari in contanti, e fino a 800 milioni di dollari di nuove azioni privilegiate Alibaba, cui andranno aggiunti oltre 550 milioni di dollari in seguito alla chiusura anticipata dell’accordo sulle licenze di proprietà intellettuale e tecnologica. Yahoo! ha inoltre anticipato che cederà un ulteriore 10% quando la società cinese si quoterà in Borsa, mentre il rimanente 10% sarà venduto in diverse tranche, a prezzi correnti di mercato, al termine del periodo di lock-up che seguirà l’initial public offering.
Le parti sono sembrate sostanzialmente dell’intesa raggiunta. Ross Levinsohn, amministratore delegato ad interim di Yahoo! ha dichiarato alla stampa come “l’accordo offre chiarezza ai nostri investitori su una componente sostanziale del valore della società, e riafferma i legami con Alibaba”, la cui attuale quota è stata acquistata nel 2005 al prezzo di 1 miliardo di dollari. Da quel momento, per la società cinese è iniziata una forte crescita nel mercato interno, che l’ha portata ad essere uno dei player di riferimento del mercato asiatico, e uno degli asset di maggior valore per Yahoo!.
Proprio da Alibaba giungono commenti piuttosto soddisfatti, con l’affermazione di quanto la transazione possa aprire “un nuovo capitolo” nei rapporti con la società statunitense, generando la formazione di una struttura di controllo che costituirà il trampolino di lancio per la quotazione in Borsa.