Lavoro, dal 2016 parità di stipendio uomo-donna

di Teresa Barone

23 Maggio 2012 15:30

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La Commissione Lavoro del Senato ha approvato un odg che obbliga il governo a creare le condizioni per la parità di salario uomo-donna entro il 2016.

Parità tra uomo e donna nel mondo del lavoro. La commissione Lavoro del Senato ha infatto approvato un ordine del giorno che impegna il governo a fare in modo che le differenze di retribuzione tra i due sessi, a parità di mansione, siano azzerate entro il 2016. In particolare, la misura prevede che i responsabili dell’esecutivo operino per “definire e programmare, d’intesa e in stretta collaborazione con le parti sociali, entro un anno dalla data di approvazione del disegno di legge in esame, misure concrete volte a conseguire entro il 31 dicembre 2016 il definitivo superamento per ciascun settore lavorativo del divario retributivo tra uomini e donne”.

La decisione della commissione è stata presa alla luce del fatto che  “rispetto alle lavoratrici degli altri Paesi dell’Unione europea, per le italiane le condizioni di lavoro sono meno favorevoli sia per la qualità dell’attività, sia per il salario medio (che in media sarebbe del 20% inferiore a quello degli uomini), sia per la possibilità di coniugare i tempi di vita con quelli di lavoro”.

Intanto, per quanto riguarda la riforma del settore, il ministro Fornero ha detto che il governo punta ”a rendere più stabili i rapporti tra azienda e dipendente, rendendo però contemporaneamente più facili i licenziamenti per motivi economici e disciplinari”. A questo punto, l’esecutovo auspica che il Parlamento approvi rapidamente la riforma, anche per contribuire a stabilizzare e a migliorare l’attuale condizione economica del Paese.

Il ministro, in occasione del G20, ha poi aggiunto che “la riforma mira all’inclusione di lavoratori deboli o esclusi, al dinamismo del mercato, a un maggiore universalismo degli schemi di protezione sociale. Punta a ridare un ruolo importante all’apprendistato e alla formazione professionale; a realizzare un miglior raccordo, possibile solo con un rafforzamento della contrattazione a livello aziendale, tra variazioni salariali e variazioni della produttività; a realizzare servizi per il lavoro che costituiscano un efficace veicolo per l’attivazione e l’occupabilità delle persone e per la facilitazione dell’incontro tra domanda e offerta”.

Sempre in commissione Lavoro, i senatori hanno trovato un accordo sulla riforma dell’Articolo 18, mentre ci sono state delle divergenze su argomenti marginali come il valore dell’orario dei voucher per l’agricoltura: in questo caso, la contrapposizione è sorta tra il ministro per le Politiche agricole, Mario Catania e il ministro del Lavoro, Elsa Fornero.

Fra le novità anche la disciplina del congedo dal lavoro per i padri, per i quali arriva un giorno di assenza dall’ufficio in occasione della nascita di un figlio, cui se ne possono aggiungere altri 2 facoltativi che però saranno scalati dalle 20 settimane cui ha diritto la mamma.