RIM chiede aiuto ad analisti e banche

di Floriana Giambarresi

30 Maggio 2012 15:00

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Research in Motion è in profonda crisi economica e sente odor di fallimento, tanto da chiedere aiuto agli specialisti per rivedere i conti.

Prosegue il momento negativo per RIM, che non riesce a risollevarsi dalla crisi dovuta alle scarse vendite dei propri BlackBerry. L’azienda di Thorsten Heins inizierebbe a sentire odor di fallimento e, per rivedere i conti, avrebbe chiesto aiuto alle banche d’affari e agli analisti di mercato.

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, per scongiurare il pericolo di una bancarotta, Research in Motion si sarebbe affidata ai consulenti di JP Morgan e di RBC, ovvero la Royal Bank of Canada, i quali avranno il compito di analizzare la situazione finanziaria dell’azienda e di assisterla cercando di aggiustare ciò che non va e ridare fiato a un business che presenterà, anche nel prossimo trimestre, ancora una volta un bilancio negativo.

In rosso, alla voce perdite operative, si chiuderà infatti anche il primo trimestre dell’esercizio corrente (che terminerà il 2 giugno e i cui risultati verranno annunciati il giorno 28 del prossimo mese) e a confermarlo è stato proprio il CEO Thorsten Heins, che non ha tuttavia escluso altre perdite in futuro.

RIM deve attendere il lancio di BlackBerry 10, il nuovo sistema operativo – che debutterà prima della fine dell’anno – che dovrebbe avere il compito di rilanciare le vendite degli smartphone e dei tablet del produttore canadese. Intanto, però, la compagnia è costretta a costanti cali che mettono a rischio la sua situazione.

Heins dovrebbe peraltro annunciare a breve un nuovo taglio al personale, stimato da Reuters dalle 2 mila alle 6 mila unità, e il CEO ha anche lasciato intendere che una nuova forbice al personale è possibile. Tornano in auge anche le ipotesi di una cessione oppure di una concessione in licenza dei BlackBerry alle altre società.

A ogni modo, rumor mai confermati sostengono che Samsung ha troncato sul nascere la trattativa per via di un costo dell’operazione (10 miliardi di dollari) ritenuto troppo oneroso. Attualmente non è noto chi potrebbe eventualmente acquisire RIM.