Corruzione: stop ai regali per i funzionari pubblici

di Teresa Barone

1 Giugno 2012 11:00

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Approvato l?articolo 1 del Ddl anti corruzione, ora al vaglio del Senato: per gli statali scatta il divieto di accettare regali in cambio di servizi.

I dipendenti pubblici non potranno più ricevere regali di alcun tipo come ricompensa per un servizio o un compito svolto, pena gravi sanzioni. Questo è quanto ha deciso il Governo approvando un emendamento specifico all’interno del decreto legge anti corruzione, in fase di discussione alla Camera.

Una norma volta a limitare i casi di corruzione nella pubblica amministrazione, nata da una proposta avanzata dal deputato Udc Pierluigi Mantini e sottoposta a modifiche dalle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia. L’articolo 1 del disegno di legge anti corruzione, approvato con 501 pareri favorevoli e 2 contrari, cita esattamente così: “Il divieto per tutti i dipendenti pubblici di chiedere o accettare, a qualsiasi titolo, compensi, regali o altre utilità, in connessione con l’espletamento delle proprie funzioni o dei compiti affidati, fatti salvi i regali d’uso, purché di modico valore e nei limiti delle normali relazioni di cortesia“.

Il Ddl prevede anche l’istituzione di una Autorità Nazionale al fine di contrastare il fenomeno della corruzione nella PA, unitamente alla creazione di uno specifico Piano di prevenzione che garantisca la trasparenza e la regolarità dei comportamenti tra i funzionari statali. La stretta sui regali ai dipendenti pubblici è stata tuttavia approvata in seguito a una riformulazione della proposta originaria, che chiedeva anche il divieto di ricevere favori o compensi extra per i sindaci e gli assessori comunali, e proponeva di fissare un tetto massimo per i regali definiti “d’uso”, di valore non superiore ai 300 euro.

Secondo quanto affermato dal ministro della Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi, infatti, l’estensione del divieto agli amministratori è di competenza diretta del governo, pertanto non poteva trovare accoglimento nel Ddl anti corruzione. Mantini, dal canto suo, ha accettato le modifiche all’emendamentoIn cambio di un impegno stringente del Governo a dare parere favorevole a un ordine del giorno che estenda questo principio anche agli amministratori“.

Con questa approvazione il disegno di legge passa ora al vaglio del Senato, in previsione del suo inserimento all’interno del “Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni” attivato dal dicastero della PA.