Banca Sud, Passera non entusiasta

di Serena Frattini

14 Giugno 2012 09:30

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Il ministro Passera non è convinto del progetto di Banca del Sud, voluto da Giulio Tremonti; intanto è in calo la stretta creditizia alle imprese.

Il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, durante il corso di un’audizione al Senato, non nasconde la sua perplessità riguardo il progetto della Banca del Sud, nato per volontà dell’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti.

Tuttavia lo stesso Passera sostiene di non aver ostacolato il programma che “va avanti sotto la verifica della Banca d’Italia” dichiara. La mancanza di entusiasmo sarebbe dovuta alla partecipazione a questo progetto di Poste Italiane S.p.a, il cui ruolo non sarebbe attinente nonostante le sue “caratteristiche formidabili”. Il ministro spiega infatti “non penso sia facile né utile sviluppare, se non in quantità limitate e in luoghi definiti, un’attività creditizia che porterebbe le Poste, che fanno servizio universale, a discriminare e a dotarsi di capacità che non ha”.

L’argomento della Banca del Sud  ?  o del Mezzogiorno come inizialmente era chiamata  ?  già oggetto di numerose controversie, sembrerebbe aver riacceso qualche reazione, come quella del coordinatore delle commissioni economiche del Pd alla Camera, Francesco Boccia, il quale replica: “Se il ministro Passera non è entusiasta del progetto della Banca del sud, agisca di conseguenza. Non comprendiamo che cosa lo spinga ad andare avanti, sia più chiaro”, e ancora “adesso sarebbe davvero stravagante far andare avanti la creatura di Tremonti, visto che non porta niente al Sud. Crediamo che sia ben più urgente dare seguito alle richieste delle imprese del Mezzogiorno che hanno bisogno di liquidità a breve termine: il governo concentri i suoi sforzi su questo, piuttosto che su un progetto figlio di un approccio demagogico ai problemi del Meridione”.

Il ministro Passera ha poi sottolineato il fatto che nel mese di maggio la stretta creditizia si è allentata, come dimostra la riduzione del numero di imprenditori manifatturieri che si sono visti rifiutare un finanziamento bancario (-12%), mentre è “in crescitaa il numero di imprese che non lamentano difficoltà di accesso al credito”.