Istat: ore lavorate in lieve aumento

di Roberto Rais

25 Giugno 2012 07:30

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I dati Istat mostrano che sono in aumento dello 0,2% le ore lavorate per dipendente, con -0,1% nell'industria e un aumento dello 0,6% nei servizi.

Secondo quanto affermano gli ultimi dati diffusi dall’Istat in merito all’andamento delle ore lavorate nei settori economici, nel corso dei primi 3 mesi dell’anno – al netto degli effetti di calendario – il numero di ore per dipendente avrebbe mostrato un lieve aumento, con una proporzione positiva di 0,2 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre del precedente 2011.

L’Istituto Nazionale di Statistica precisa altresì che le ore di lavoro per dipendente nel settore industriale sarebbero diminuite di 0,1 punti percentuali su base tendenziale, con analoga variazione nel comparto delle costruzioni. Sicuramente migliore l’andamento del settore dei servizi, con un aumento del numero di ore lavorate per dipendente pari a 0,6 punti percentuali.

Gli aumenti più significativi si sarebbero registrati nelle attività finanziarie e assicurative, con uno sviluppo del 2,3%, nei servizi dell’informazione e in quelli della comunicazione (+ 2,2%). Più scarso l’andamento nelle attività dei servizi di alloggio e della ristorazione, dove nei primi 3 mesi del 2012 si è avvertita una lieve riduzione, concretizzatasi in un passo indietro di 0,1 punti percentuali.

Per quanto invece riguarda l’incidenza delle ore di cassa integrazione, l’Istat segnala un peso di 36 ore ogni 1.000 ore lavorate, con un notevole apprezzamento rispetto al primo trimestre 2011 (+ 6,6 ore per ogni 1.000). Ancora, l’incidenza è salita a 63,4 ore per ogni 1.000 ore nell’industria, rimanendo invece a quota 11,7 ore nei servizi.

Nel corso del primo trimestre del 2012 le imprese del settore industriale hanno pertanto utilizzato 13,1 ore su 1.000 in più rispetto all’anno scorso. Nell’industria in senso stretto, le imprese hanno invece utilizzato 58,9 ore di cassa integrazione ogni 1.000 lavorate, mentre quelle utilizzate nel settore delle costruzioni sono state pari a 91,9 ogni 1.000 lavorate, denotando un più difficoltoso andamento del comparto.