La crisi economica sembra risparmiare i banchieri, non solo in Italia ma a livello globale: secondo uno studio Equilar, infatti, gli stipendi dei manager delle banche internazionali hanno subito un incremento pari al 12% solo nel 2011, una percentuale che sembra contrastare con l’andamento non certo positivo di numerosi istituti di credito mondiali, alcuni dei quali recentemente sottoposti a declassamento da parte dell’agenzia di rating Moody’s.
Le retribuzioni dei dirigenti e degli amministratori delegati delle maggiori banche mondiali non sono a rischio tagli, anzi, lo scorso anno sono aumentati del 12% con un guadagno medio complessivo pari a 12,8 milioni di dollari. A rendere noti i risultati dello studio è il Financial Times, dove si legge che l’incremento delle retribuzioni riguarda gli stipendi netti e non, invece, i bonus e i benefit extra. I premi conferiti attraverso le azioni sono invece cresciuti del 22%.
È sempre il Financial Times a illustrare in modo dettagliato anche la classifica dei manager più pagati che vede al primo posto l’amministratore delegato di JPMorgan, Jamie Dimon: in cima alla top ten per il secondo anno di seguito, nel 2011 avrebbe portato a casa 23,1 milioni di dollari nel 2011, circa l’11% in più rispetto all’anno precedente. A seguire troviamo l’AD di Citigroup, Vikram Pandit, con un guadagno pari a 14,9 milioni di dollari che ha provocato un’aspra reazione da parte degli stessi azionisti del Gruppo, protagonisti di una battaglia messa in atto in sede di consiglio di amministrazione per chiedere un risarcimento in virtù dei danni causati dagli stipendi d’oro dei top manager.
Non se la passano male anche Bob Diamond, amministratore delegato di Barclays, con una retribuzione annua pari a 20,1 milioni di dollari, e Antonio Horta-Osorio di Lloyds Banking Group, che può vantare un compenso di 15,7 milioni di dollari.
Cosa succede in Italia? Il dato più eclatante è la netta sproporzione esistente tra gli stipendi dei dirigenti bancari e i salari dei lavoratori del settore, che percepiscono compensi ridotti in media di 85 volte rispetto a quelli dei vertici. Ad affermarlo è l’ufficio studi Uilca, il sindacato bancari della Uil, sulla base delle retribuzioni percepite dai presidenti e dei CEO di 11 gruppi bancari italiani nel 2011: l’aumento complessivo dei compensi per quanto concerne l’anno scorso si aggira intorno ai 26,067 milioni di euro.