Assicurazioni, perdite 2011 a 3,7 mld

di Andrea Barbieri Carones

3 Luglio 2012 14:30

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Nel 2011 le perdite complessive delle compagnie di assicurazione che operano in Italia hanno toccato quota 3,7 mld di euro; calo dei premi dell'11,9%.

Il 2011 è stato un anno da dimenticare per le compagnie di assicurazioni operanti in Italia, visto che complessivamente hanno perso 3,7 miliardi di euro, come testimonia il rapporto “L’assicurazione italiana 2011/2012” reso noto oggi dall’Ania, l’associazione che racchiude le imprese del settore. “Il ROE complessivo del settore è stato negativo e pari a -7,2%, contro il -1,4% nel 2010. Dopo essere stato negativo nel 2010, il risultato tecnico del settore Danni torna ad essere lievemente positivo (0,1 miliardi); il settore vita registra invece un risultato tecnico fortemente negativo (-3,4 miliardi), peggiore di quello registrato nel 2008, quando il settore assicurativo risentiva degli effetti della crisi finanziaria manifestatasi negli ultimi mesi di quell’anno a seguito del dissesto di Lehman Brothers”.

Le cause che hanno portato a questo annus horribilis sono molteplici, a iniziare dai danni causati dal terremoto in Emilia che – da solo – è costato alle assicurazioni circa 700 milioni di euro, che hanno parzialmente coperto i 5 miliardi di danni totali. E sì che i premi pagati dagli italiani hanno raggiunto quota 113 miliardi di euro nel corso del 2011, di cui 37,7 miliardi nel ramo Danni (di cui 17,8 nel settore Auto) e 75,7 nel ramo Vita. Il calo è dell’11,9% rispetto al 2010, che a sua volta era cresciuto dall’8,4% rispetto al 2009.

“Il risultato del 2011 – recita un comunicato dell’Ania – è stato influenzato soprattutto dal comparto Vita, i cui premi sono diminuiti del 17,7% rispetto al 2010, dopo 2 anni di forte crescita. Il settore Danni, invece, ha registrato per il secondo anno consecutivo un aumento dei premi complessivi: +2,5% rispetto al 2010 (+2,4% nell’anno precedente)”. In questo caso l’incremento è dato dall’aumento dei premi pagati per assicurare le auto, che in 12 mesi hanno portato un 5,2% di fatturato in più rispetto al 2010 con tariffe che sono mediamente incrementate del 5,8% portando il totale a quanto fatturato nel 2006.

Analizzando bene i dati, si nota che tra il 2005 e il 2009 il premio medio è sceso dell’11,8% mentre tra il 2007 e il 2011 il caro tariffa rc auto ha raggiunto un emblematico +20,8% superiore anche a quello medio dell’Unione europea che è stato del 17,4%. Le cause? Sarebbero degli automobilisti assicurati, visto che la media dei sinistri con danni fisici in Itaila è del 22,7% (con punte del 40% nel sud del Paese) contro il 10% della media europea. Emblematici i dati Ania: “Se nel 2005 le imprese spendevano 97 euro per ogni 100 di premi incassati, nel 2009-2010 ne hanno spesi, rispettivamente, 108 e 106”.

Peggio è andata al ramo Vita, che ha registrato perdite di 3,4 miliardi di euro. Le cause? La mancanza di risparmio da parte delle generazioni più giovani, che non riescono ad accantonare risorse per il proprio futuro con solo il 18% di chi lavora e ha meno di 35 anni che ha un’assicurazione pensionistica integrativa.