L’italiana Finmeccanica è al centro delle polemiche a causa della sua presenza all’interno dei file compromettenti pubblicati su WikiLeaks, relativi a email scambiate tra politici e ministri siriani con esponenti interni ed esterni al regime, aziende comprese.
Il sito antisegreti di Julian Assange scatena di nuovo una fonte reazione all’interno dell’Unione Europea: spiega Assange che “il materiale è compromettente per la Siria ma lo è anche per i suoi oppositori. Ci aiuta a non criticare solamente un gruppo o l’altro, ma a comprendere i loro interessi e pensieri. Solo se riusciremo a capire questo conflitto possiamo sperare di risolverlo”. Questi file sono attualmente sotto esame presso l’ambasciata ecuadoriana in attesa di sapere se la richiesta di asilo di Assange verrà accolta o meno.
Nel caso dell’Italia, emergerebbe una pericolosa collaborazione tra la controllata di Finmeccanica Selex Elsag e la Siria: l’Espresso spiega che “anche oggi gli apparati della repressione possono contare sulla tecnologia avanzata italiana” fornita dalla società. Ovvero una “rete di comunicazione formidabile”.
Prosegue l’Espresso spiegando che, a quanto pare, “Finmeccanica ha venduto alla Siria uno dei suoi prodotti leader: il sistema Tetra, una rete per le comunicazioni che permette conversazioni e trasmissione di dati e ha avuto un successo commerciale mondiale. E’ affidabile, sicuro e garantisce il funzionamento in qualunque situazione. Non è un apparato dichiaratamente militare, ma può diventarlo: permette comunicazioni criptate a prova di intercettazione e collega qualunque veicolo, elicotteri inclusi. Alcune componenti di Tetra, come i programmi di cifratura, sono dual use e l’esportazione deve essere autorizzata dal governo italiano. Il fatto è che, un messaggio di posta elettronica del 2 febbraio 2012, annuncia però l’arrivo “a Damasco degli ingegneri della Selex per istruire i tecnici della Intracom Syria sull’uso di varie componenti della tecnologia Tetra, tra i cui i terminali degli elicotteri“.
Ha dichiarato Sarah Harrison di WikiLeaks riferendosi ai documenti siriani appena presentati che “i file dimostrano come l’Occidente dica una cosa, ma poi faccia l’opposto”. La reazione dell’Ue non si è fatta però attendere.
La Commissione Ue non è infatti ancora in grado di dire se Finmeccanica ha violato le sanzioni imposte dall’Ue alla Siria, ma sottolinea che se ciò fosse avvenuto davvero “sarebbe una cosa grave, perché le sanzioni funzionano solo se tutti e 27 i Paesi le rispettano”. Bisognerà dunque accertarsi dell’eventuale violazione, ma in questo caso la legge nazionale sarebbe applicata contro Finmeccanica.