Generazione Y: lo smartphone al lavoro? Un “diritto”

di Carlo Lavalle

11 Luglio 2012 08:30

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Secondo una ricerca Fortinet, i giovani dipendenti italiani non riescono a riunciare a utilizzare i propri apparecchi mobili durante le ore di lavoro.

Per la Gen Y, ossia per i giovani nati tra il 1990 e il 2000, che sta entrando in forza nel mercato del lavoro, utilizzare il proprio dispositivo mobile per l’attività lavorativa non è un privilegio ma un diritto.

Fortinet, società che fornisce sistemi di sicurezza multithreat, ha realizzato una inchiesta da cui emerge sia la propensione della nuova generazione all’uso del tablet o smartphone personale, secondo un criterio di “bring your own device”, sia lo scarso grado di attenzione verso i problemi della sicurezza.

L’indagine, realizzata tra maggio e giugno 2012 in 15 differenti Paesi, con interviste ad oltre 3.800 dipendenti, di età compresa tra 20 ei 29 anni, fa emergere che il 74%, degli interpellati utilizza abitualmente il proprio personal device sul posto di lavoro, a volte contravvenendo alle norme interne aziendali. In Italia questa percentuale è addirittura maggiore, pari all’87%, rivelando una tendenza che pare consolidata tra le giovani generazioni.

Molti fanno fatica a rinunciare al loro dispositivo perché alcune funzioni svolte da questi apparecchi sono diventate indispensabili per la vita quotidiana. Oltre all’accesso ad applicazioni personali erelative al lavoro i social media e altri strumenti interattivi consentono una comunicazione col mondo esterno, parte ineliminabile dell’approccio all’esistenza della moderna gioventù. Un terzo degli intervistati ammette di non poter fare a meno di frequentare i social network ogni giorno e il 47% di non accettare di essere privato della possibilità di inviare sms.

La maggioranza (66%) si considera, inoltre, responsabile della sicurezza del proprio device, cosa che ha senza dubbio implicazioni significative per la policy dell’impresa complicando il lavoro dei responsabili IT. In Italia la percentuale sale al 78% costituendo motivo di riflessione per la security interna aziendale.