Eba, le banche europee sono ok

di Carlo Lavalle

12 Luglio 2012 08:30

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L'Autorità bancaria europea promuove gli istituti finanziari europei che sono riusciti a ricapitalizzarsi con successo.

Tutte promosse o quasi le banche europee cui era stata richiesta una ricapitalizzazione da parte dell‘EBA (European Banking Authority). Esaminando i dossier dei vari istituti finanziari l’Autorità bancaria europea, in un suo primo rapporto, ha espresso un giudizio favorevole verso la stragrande maggioranza dei soggetti chiamati in causa.

In conformità con le raccomandazioni avanzate le 27 banche coinvolte sono riuscite a portare a termine il programma di ricapitalizzazione raccogliendo la cifra complessiva di 94,4 miliardidi euro, ammontare superiore ai 76 miliardi di euro di deficit patrimoniale riscontrati nel dicembre 2011. La maggior parte degli istituti di credito è stata pertanto in grado di raggiungere il livello di core tier 1 ratio al 9% (un livello che rientra nei parametri di Basilea II).

Sono 7 invece le banche che non sono state in grado di ottenere questo livello di capitalizzazione (la spagnola Bankia e 6 banche greche) per le quali sono state messe in atto misure di sostegno attraverso un chiaro impegno dei governi nazionali e, dove necessario, dell’Unione europea onde ottemperare quanto richiesto dall’Eba.

Perl’unica banca italiana che ha avuto bisogno di ulteriori interventi di patrimonializzazione, il Monte dei Paschi di Siena, il governo Monti ha provveduto a fornire strumenti di capitale fino a 2 miliardi di euro.

“La nostra opera nel rafforzare i capitali delle banche procede come previsto” ha dichiarato Andrea Enria, presidente dell’Eba. “Le banche europee si trovano ora in una posizione di maggior forza equesto dovrebbe sostenere la concessione di credito all’economia reale e gradualmente migliorare l’accesso delle banche ai finanziamenti sul mercato. Rimangono sfide significative per uscire dalla crisi e rispettare i nuovi standard regolatori, ma è un passo importante e necessario nel processo di risanamento dei bilanci bancari dell’Eurozona”.