Ericsson, utile giù nel secondo trimestre 2012

di Teresa Barone

19 Luglio 2012 14:00

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Il secondo trimestre del 2012 ha segnato profitti e vendite in calo per Ericsson, in difficoltà anche per quanto riguarda la joint venture con St.

Utili dimezzati per Ericsson, che nel secondo trimestre del 2012 ha mostrato un forte calo dei profitti collocandosi al di sotto delle stime degli analisti. Il colosso delle telecomunicazioni ha visto infatti il proprio utile netto abbassarsi fino al 64% a 1,11 miliardi di corone, pari a 141 milioni di euro, una cifra decisamente distante dai 3,12 miliardi che avevano caratterizzato il medesimo trimestre del 2011.

Oltre al calo dei profitti Ericsson deve anche fare i conti con la netta diminuzione delle vendite, che hanno portato nelle casse dell’azienda 55,32 miliardi di corone, un valore inferiore alle previsioni che avevano annunciato 54,5 miliardi. La causa di questa crisi va ricercata nei drastici tagli agli investimenti effettuati da parte dei vari operatori della telefonia, unitamente alle problematiche che hanno coinvolto la joint venture con St.

Per quanto concerne la St-Ericsson, infatti, il secondo trimestre del 2012 ha portato a una perdita di 318 milioni di dollari, contro i 312 milioni del trimestre precedente e, soprattutto, decisamente inferiori ai  221 milioni che avevano caratterizzato lo stesso periodo del 2011. A preoccupare i vertici dell’azienda che opera nelle telecomunicazioni è soprattutto il brusco calo della domanda che si sta ampliando anche nei mercati emergenti, tra i quali Cina e Russia in primo luogo, una situazione che potrebbe rendere vani tutti gli investimenti avviati dal gruppo in queste zone estere anche attraverso la creazione di nuove infrastrutture.

Per comprendere la crisi in cui versa Ericsson basta dare uno sguardo alle cifre che descrivono le vendite nel Nord America, diminuite del 22% probabilmente a causa delle strategie di risparmio messe in atto dalle compagnie locali non più disposte a investire sulle tecnologie avanzate. Nonostante questo quadro poco rassicurante, il CEO dell’azienda svedese Hans Vestberg ha mostrato un certo ottimismo verso l’immediato futuro, tenendo conto soprattutto dello sviluppo del mercato mobile: “Siamo vicini ai nostri clienti per comprendere quale possa essere la strada più breve e agevole per rilanciare nuovi servizi e soluzioni. Entro il 2017 le utenze smartphone raggiungeranno la cifra di 3 miliardi“.