Sergio Marchionne attacca Volkswagen e la sua politica di sconti aggressivi. “È un bagno di sangue per i prezzi, è un bagno di sangue per i margini”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Fiat nel corso di un’intervista con il quotidiano newyorkese Herald Tribune riferendosi al fatto che il mercato auto in Europa sta vivendo una crisi senza precedenti.
Anche altri grandi gruppi del settore automobilistico avevano criticato fortemente la politica dei prezzi di Volkswagen, perché questo segmento di mercato sta vivendo in Europa un crollo provocato della crisi economica che continua ad investire questo territorio. A detta di Sergio Marchionne, dovrebbe essere la Comunità europea a intervenire: “Dovrebbero coordinare una razionalizzazione del settore. Tutti dovrebbero tagliare, quelli che davvero non si sono mossi in questo senso sono i francesi e i tedeschi, che non hanno ridotto minimamente la capacità”.
Il problema risiede soprattutto nel fatto che in Germania non solo ci sono 3 grandi case automobilistiche nazionali – ovvero Volkswagen, Daimler e Bmw – ma anche importanti impianti di aziende automobilistiche che fanno capo a gruppi esterni, come ad esempio Opel (che fa parte di General Motors). Fiat, Renault e Peugeot-Citroen vorrebbero un aiuto dall’Unione europea per contrastare questo problema di sovraccapacità produttiva.
Volkswagen nel frattempo ha perso la prima posizione nella classifica globale di produttori di aiuto ed è stato sorpassato da Toyota, che dopo le difficioltà dello scorso anno provocate dal terremoto e dallo tsunami (che hanno fortemente ridotto la produzione di auto in Giappone e in Tailandia, che a sua volta è stata colpita da forti inondazioni) è ritornata a superare General Motors e Volkswagen in termini di auto prodotte. C’è però da dire che l’utile operativo del costruttore di Wolfsburg è aumentato del 6,7% a 6,49 miliardi di euro nei primi sei mesi del 2012, e sono migliorati anche i ricavi del 23%, raggiungendo quota a 95,4 miliardi.
Fiat è in un momento difficile, non solo per la crisi economica ma anche a Piazza Affari le cose non vanno come dovrebbero: il titolo del gruppo italiano ha fatto segnare la peggiore prestazione perdendo il 3,22% e giungendo a 3,67 euro.