Acquistare titoli di stato sul mercato secondario fino a 3 anni non rappresenta una violazione delle regole stabilite dalla Banca Centrale Europea: ad affermarlo è il presidente della stessa Bce Mario Draghi nel corso di un’audizione tenutasi all’Europarlamento.
Secondo quanto sottolineato da Mario Draghi, infatti, l’acquisto di bond fino a 3 anni darebbe vita a un finanziamento comunque di breve durata e tale da non poter essere classificato come prestito monetario a favore degli Stati. Una teoria che ribadisce, quindi, come il ricorso ai titoli di stato acquistati a 3 anni rispetterebbe in pieno lo statuto stesso della Bce. Durante l’intervento, che anticipa di soli tre giorni il meeting del Consiglio direttivo nel corso del quale si discuterà riguardo un eventuale acquisto dei titoli degli Stati più in crisi, il presidente dell’Eurotower ha fatto queste affermazioni: “Io non sono un avvocato ma l’acquisto di bond a breve rispetta l’interpretazione dei Trattati e non costituisce una violazione dello statuto della Bce“.
Si tratta di una precisazione alla quale, tuttavia, non sono seguite delucidazioni riguardo un futuro intervento della Bce diretto all’acquisto di titoli del debito pubblico dei paesi in crisi. Una possibilità che Draghi non ha escluso ribadendo che “nell’eventualità in cui fosse necessario rientra nell’ambito del nostro mandato“.
Dal leader della Bce arrivano anche dichiarazioni importanti riguardo l’euro e la sua irreversibilità, una certezza che si accompagna alla volontà di tenere anche la Grecia all’interno della Zona Euro. Nessun cambiamento di rotta, invece, sembra palesarsi in merito all’opinione della Germania riguardo agli Eurobond. Secondo il portavoce di Berlino Steffen Seibert, infatti, il Governo tedesco non ha mutato il suo parere negativo, mentre durante un dibattito pubblico organizzato in Baviera la cancelliera Angela Merkel ha comunque ribadito che “Il governo lavora però intensamente perché l’Eurozona possa arrivare a una stabilità, e a una maggiore interconnessione. In una fase così difficile i Paesi deboli dell’Eurozona si sono guadagnati la nostra solidarietà e il nostro augurio per il superamento delle loro difficoltà“.