La più grande banca russa, Sberbank, sarà parzialmente privatizzata grazie alla messa sul mercato del 7,58% delle quote, pari a circa 5 miliardi di dollari. Le azioni saranno collocate presso le Borse di Mosca e di Londra.
I vertici di questo che è uno dei principali istituti di credito dell’Europa orientale hanno posticipato a questo mese una misura che era attesa fin dallo scorso anno e che non è più stata portata a termine a causa delle negative condizioni dei mercati borsistici internazionali. La Banca centrale russa – istituto attraverso il quale il governo di Mosca è proprietario di Sberbank – ha fissato una quota base per azione di circa 3 dollari.
Lo Stato russo, comunque, manterrà nelle proprie mani il 50% delle quote più una, in modo da controllare la banca. Per la collocazione delle azioni, Sberbank ha deciso di affidarsi a Crédit Suisse, Goldman Sachs, JP Morgan, Morgan Stanley e all’istituto di credito russo Troika Dialog.
Creata nello stato attuale fin dal 1991 (ma aperta sotto altre forme già nel 1841), Sberbank è uno dei grandi istituti della Russia, visto che nelle sue 190mila agenzie sono collocati poco meno edlla metà dei risparmi della popolazione del Paese. Con circa 240mila dipendenti, Sberbank punta a crescere sui mercati internazionali attraverso joint venture con istituti stranieri come la francese Cetelem (gruppo Bnp Paribas) e dopo avere acquisito la filiale turca di Dexia, Denizbank. Nel corso dello scorso anno, Sberbank ha messo le mani sulla banca Troika Dialog e sulla Vbi, filiale dell’austriaca Volksbank.
Con questa collocazione, riprende dunque il programma di privatizzazioni iniziato dal governo di Mosca, che punta a far entrare nelle casse statali circa 1500 miliardi di rubli entro il 2015 – pari a circa 37,5 miliardi di euro – e a ridurre al 50% la presenza della cosa pubblica nell’economia del Paese.