Microsoft non sfuggirà alla multa che, nel 2009, la Commissione Europea le attribuì a causa del mancato inserimento, in Windows, di un’opzione che consentisse agli utenti di scegliere il browser predefinito, imponendo di fatto il proprio Internet Explorer. Joaquin Almunia, Commissario europeo per la concorrenza, è stato piuttosto chiaro: la violazione c’è stata e il gruppo di Redmond dovrà pagare.
Si parla di una multa che potrebbe arrivare fino ai 6 miliardi di euro. Joaquin Almunia, durante un’intervista alla stampa francese, ha spiegato che “l’infrazione c’è, è stata presente per più di un anno ed è evidente che dobbiamo reagire e in modo molto fermo”. E continua, “è molto grave la mancata applicazione di impegni vincolanti“.
È dunque inevitabile una sanzione nei confronti di Microsoft perché non ha rispettato gli impegni e fino a oggi non ha ancora provveduto alla modifica della cosiddetta “Choice screen” su circa 28 milioni di computer in tutto il mondo. Almunia non ha voluto specificare a quanto potrebbe ammontare la multa ma, in base alla norme antitrust dell’Unione Europea, potrebbe arrivare fino al 10% del fatturato annuo dell’azienda.
L’errore dura da più di un anno e quindi, secondo Almunia, “non è solo la distorsione della concorrenza in questo periodo che ci interessa. Dal mio punto di vista è molto grave che le misure imposte a Microsoft non sono state applicate. È più facile fare progressi nella nostra indagine se una società che ha infranto le regole di concorrenza riconosce il fatto”.
Insomma il gruppo capitanato da Steve Ballmer ha violato le regole per la concorrenza e dunque ora bisognerà attendere di sapere a quanto ammonterà l’esborso economico che dovrà affrontare per chiudere questa vicenda.