Ryanair: più voli e meno tasse per superare Alitalia

di Teresa Barone

28 Settembre 2012 13:00

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Ryanair sorpasserà Alitalia entro il 2012: questo il piano del vettore low cost, che punta ad accrescere il traffico in Italia tagliando le tasse.

Ryanair svela gli obiettivi per il 2012 e per i prossimi quattro anni rendendo noto un traguardo ormai non troppo ambizioso: sorpassare Alitalia colmando il gap che divide attualmente le due compagnie aeree, contabilizzato in poco meno di 100mila passeggeri.

A informare sulle strategie di Ryanair è il vice amministratore delegato Micheal Cawley, che sottolinea tuttavia come l’espansione del vettore low cost in Italia sia subordinata alla riduzione delle tasse sul turismo: “Non è possibile offrire un prezzo low cost con tasse troppo alte“. Un’affermazione seguita dall’esplicita richiesta al Governo di limitare questa spesa favorendo l’incremento di passeggeri. Queste le parole di Cawley: “Le uniche compagnie che crescono sono le low cost. E’ impossibile fare tariffe low cost se aumentate le tasse. Ci sono due alternative: o si tengono tasse alte e si rinuncia al turismo, o si riducono o si tolgono e allora avrete più turismo e nuovi posti di lavoro“.

Stando alle stime della compagnia aerea guidata da Michael O’Leary, infatti, il numero di passeggeri nella Penisola potrebbe aumentare raggiungendo quota 13 milioni entro il 2016, con la conseguente nascita di 13mila nuove opportunità di lavoro e risorse fino a 5,5 miliardi di euro. Il tutto favorito dall’apertura di 5 nuove basi (Comiso, Salerno, Catania, Olbia e Lamezia) e 3 nuovi aeroporti nell’arco di due anni.

Lo stesso Cawley, inoltre, alimenta la polemica inerente gli aiuti pubblici alle compagnie aeree sottolineando come Ryanair non benefici di alcun fondo statale, al contrario del competitor Meridiana. Anche per questo motivo, limitare le tasse e i costi aggiuntivi rappresenterebbe l’unica strategia possibile per far si che in Italia si verifichi un notevole incremento del traffico aereo e del turismo, crescita che avrebbe come conseguenza anche un sensibile miglioramento sul fronte occupazione.