Il consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce) ha deciso di mantenere invariato il tasso di interesse di riferimento al minimo storico dello 0,75%, mentre il tasso marginale rimane fermo all’1,5% e quello sui depositi resta a zero.
La decisione è stata stabilita al termine della riunione del Consiglio direttivo, che ha avuto luogo a Lubiana, in Slovenia. L’operazione è stata accolta con entusiasmo, anche perché ha soddisfatto le attese degli analisti.
Durante la conferenza stampa di Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea, che è iniziata alle ore 14.30, egli ha spiegato che l’euro è irreversibile e che «I tassi d’inflazione dell’Eurozona sono attesi sopra il 2% nel 2012 per poi scendere sotto nel corso dell’anno prossimo», mentre la crescita «dovrebbe restare debole con le tensioni sui mercati e l’alta incertezza che pesano sulla fiducia».
Il programma di acquisto dei titoli di Stato «ci permetterà di evitare sfide potenzialmente gravi per la stabilità dei prezzi e siamo strettamente nel nostro mandato», verranno attuati in condizioni di stabilità finanziaria e interrotti non appena gli obiettivi saranno raggiunti.
Draghi ha inoltre spiegato che l’OMT (operazioni di acquisto illimitato di fondi) ha “aiutato a ridurre le tensioni sui mercati“, anche se vi sono “rischi sulla crescita” – che comunuqe sono al ribasso. La Bce, secondo il suo presidente, “è indipendente” e al contempo egli auspica che i paesi continuino a ridurre gli squilibri fiscali.
Anche la Bank of England ha lasciato i tassi fermi sia d’interesse che dell’ammontare del piano di acquisto bond. Rimangono nello specifico allo 0,50% e a 375 miliardi di sterline. In questo caso, ulteriori notizie perverranno il 17 ottobre.