EADS e Bae Systems non effettueranno la fusione di cui si era parlato. E tutto resterà come prima. A decretare ufficialmente lo stop alle trattative per quella che avrebbe potuto essere la fusione del secolo nel settore dell’aerospazio e della difesa sono stati direttamente i due CEO, Tom Enders e Ian King, che hanno detto basta.
Ngli ultimi giorni e nelle passate settimane c’erano stati serrati incontri tra le parti e soprattutto tra i governi di Francia, Germania e Gran Bretagna, interessati a questa mega transazione in quanto in possesso di quote rilevanti delle aziende che hanno portato a dissapori, divergenze e litigi sull’assegnazione delle azioni nella super new co che si sarebbe venuta a creare.
Niente mega azienda da 34 miliardi di euro di capitalizzazione, 70 miliardi di fatturato e 220mila dipendenti: Berlino e Parigi puntavano ad avere qualcosa i più del 9% del colosso, in modo da poter contare di più a livello strategico. Ma secondo fonti inglesi, il superamento di tale quota avrebbe pregiudicato la possibilità di ricevere commesse dagli Stati Uniti e dal Pentagono, storicamente uno dei super clienti di EADS e, soprattutto, di Bae Systems.
Quello che ha fatto traboccare il vaso delle trattative è stato il fatto che nel consiglio di amministrazione della holding non sarebbero stati ammessi rappresentanti dei 3 governi.
Nel pomeriggio di oggi, è stato un susseguirsi di dichiarazioni ufficiali: “Bae Systems ed EADS – dice una nota congiunta delle 2 aziende – hanno deciso che è nel miglior interesse delle loro compagnie e degli azionisti di chiudere la discussione e di continuare a focalizzarsi sulle rispettive strategie”. Il CEO di Bae non ha invece nascosto la sua delusione, anche se molto compassata: “Siamo delusi – ha detto – per non essere riusciti a trovare un’intesa con i rappresentanti dei governi”. Più compassato, secondo lo stile tedesco, è stato invece Tom Enders che si è consolato dicendo “Almeno ci abbiamo provato”.
Il portavoce del governo di Berlino, Steffen Seibert, ha invece affermato di aver “preso atto” del fallimento delle trattaive. “Il nostro esecutivo supporta la già ampia cooperazione tra le due compagnie e ha completa fiducia nella leadership aziendale di EADS”. Secondo molte parti, è stata propri la Germania – e Angela Merkel – a ostacolare la megafusione tra le parti.
Se EADS e Bae Systems non ridono, i concorrenti (per ora) si fregano le mani. A iniziare da Finmeccanica e da Thales, che vista la fine delle trattative non dovranno ripensare alla propria politica industriale stringendo nuove alleanze. Nei prossimi mesi, però, non è detto che le due parti non riprovino a unirsi, superando gli attuali ostacoli.