Salario dipendenti statali: in fumo 6 mila euro in 5 anni

di Roberto Rais

11 Ottobre 2012 07:30

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Con il decreto stabilità, il salario dei dipendenti statali diminuirà di 6mila euro in 5 anni, con ripercussione anche sulle pensioni.

Secondo quanto stimato dalla Fp-Cgil, in seguito al blocco dei contratti deciso dal governo Berlusconi, e la pausa all’indennità di vacanza contrattuale prevista dal disegno di legge di stabilità, i dipendenti pubblici perderanno 6 mila euro in busta baga nel quinquennio 2012-2014. Una vera e propria stangata che rischia di acuire le tensioni in una società che ha subito fin troppe pressioni dall’inizio della fase congiunturale negativa.

Stando a quanto affermato dal sindacato, infatti, a fine 2014, come conseguenza del blocco del recupero dell’inflazione, i dipendenti pubblici perderanno circa 240 euro al mese di potere d’acquisto. A ben vedere (ma anche questi dati faranno discutere i diretti interessanti), i 5 anni di dimagrimento sembrano arrivare dopo 8 anni di significativo sviluppo, almeno secondo la Banca d’Italia. Secondo la Relazione 2011 dell’istituto banchiere, infatti, nel 2010 le retribuzioni lorde reali del settore pubblico erano cresciute del 22,4% rispetto a 8  anni prima, a fronte di una crescita del 6,8% nel settore privato.

“Negli anni la perdita cumulata in termini di calo del potere d’acquisto delle retribuzioni è in media superiore ai 6.000 euro per i lavoratori dei ministeri e superiore agli 8.000 per i lavoratori degli enti pubblici non economici” spiega sulle pagine de La Stampa la responsabile della Fp-Cgil, Rossana Dettori, ricordando come “in pratica i dipendenti pubblici hanno i contratti scaduti a fine 2009 (l’indennità di vacanza contrattuale è stata erogata solo per il 2010) e con il ddl di stabilità non solo viene confermato il blocco delle retribuzioni fino a fine 2014 previsto dal precedente Governo ma anche lo stop all’indennità di vacanza contrattuale per il 2013-14 e il mancato recupero per quello maturato nel 2011 e 2012. Alla fine del 2014 mancheranno all’appello almeno 10 punti di potere d’acquisto. In pratica si perderanno alla fine del periodo circa 240 euro lordi al mese in busta paga”.

Non solo. Come se quanto sopra non fosse già abbastanza penalizzante, la Cgil sottolinea come il congelamento delle retribuzioni con il mancato recupero dell’inflazione pesi gravemente anche sulle pensioni future dei dipendenti pubblici, calcolate sulla base del montante contributivo, e sul Tfr.

Inoltre, si tenga in considerazione che oltre alla cancellazione dell’indennità di vacanza contrattuale, il disegno di legge stabilità prevede anche la stretta sui permessi conferiti per l’assistenza ai parenti disabili, e altro ancora, per un colpo che il sindacato afferma essere “durissimo, l’ennesimo attacco ai servizi pubblici e ai lavoratori che li garantiscono”.