Il deficit dell’Italia nel 2011 è aumentato attestandosi al 3,9%. È quanto comunica Eurostat, secondo cui l’Italia figura tra i 17 Paesi Membri dell’Unione Europea che hanno registrato un deficit superiore al 3% del Pil.
L’Italia continua a ritrovarsi in una situazione difficile all’interno del contesto economico europeo: in base a quanto diramato da Eurostat con l’ultimo rapporto, il bel Paese è peraltro tra i 14 Paesi dell’Unione europea ad avere un debito che va oltre il 60%. È il penultimo territorio, in tal direzione, dopo la Grecia (170,6% di debito-Pil) con il 120,7%.
La crisi economica continua dunque a colpire i conti dell’eurozona e soprattutto quelli dell’Italia che, insieme alla Grecia, non riesce a ridurre il deficit su cui pesano gli interessi passivi a causa del debito-Pil elevato che ha. L’Eurostat spiega che l’aumento di quest’ultimo è dovuto all’aggiornamento delle norme contabili commerciali e anche la spesa pubblica è stata rivista: è ora al 49,9%, in calo rispetto al 50,4% registrato nel corso del 2010.
Tra gli altri Paesi dell’eurozona, riporta Eurostat che il paese più indebitato è la Grecia (170,6% nel rapporto debito-Pil), in Spagna lo stesso si è ridotto lievemente passando dal 9,7% del 2010 al 9,4% del 2011: “l’aumento del deficit nel 2011 è dovuto principalmente ad una riclassificazione delle iniezioni di capitale da parte del governo centrale in Catalunya Caixa Bank, NCG Bank e Unnim Bank e a delle registrazioni contabili relative a finanziamenti in sotto settori pubblici a livello centrale e locale”, spiega Eurostat.
L’Irlanda ha registrato un crollo del deficit al 13,4% (era al 30,9%) a causa soprattutto alle spese straordinarie che il paese ha dovuto affrontare per sostenere il sistema bancario, e che hanno dunque pesato di più sui conti pubblici. Il deficit è invece migliorato leggermente in Portogallo (4,4%).