Il miglioramento la bilancia commerciale italiana verso i Paese extra UE. I dati Istat, infatti, mostrano che a settembre c’è stato un disavanzo di 596 milioni di euro, circa un terzo rispetto allo stesso mese dello scorso anno quando fu di 1,83 miliardi. Nello stesso mese, l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici migliora, passando da 3.038 a 4.518 milioni.
L’ufficio nazionale di statistica indica anche che entrambi i flussi commerciali con l’estero registrano una diminuzione rispetto al mese precedente, più marcata per le importazioni (-4,3%) che per le esportazioni (-2,0%).
Il calo delle importazioni è particolarmente significativo per i beni di consumo durevoli (-12,6%), per i prodotti intermedi (-9,3%) e per i beni strumentali (-5,2%). Per quanto riguarda l’export, particolarmente negativo il settore energia, calato del 15,9% rispetto a un anno fa, seguito dai beni di consumo non durevoli (-2,2%) e dai beni strumentali (-1,4%), mentre i beni di consumo durevoli (+4,1%) e i prodotti intermedi (+0,3%) sono in crescita.
Nell’ultimo trimestre la dinamica congiunturale delle esportazioni rimane positiva (+0,8%) e diffusa a tutti i raggruppamenti di prodotti, con l’eccezione dei beni strumentali (-3,6%). L’energia (+5,5%), i prodotti intermedi (+3,5%) e i beni di consumo non durevoli (+3,3%) contribuiscono in misura maggiore alla crescita delle esportazioni. Le importazioni sono pressoché stazionarie (+0,1%): i beni di consumo durevoli (+2,7%) e l’energia (+2,1%) registrano tassi positivi, mentre i prodotti intermedi e i beni strumentali sono in flessione (-2,2% per entrambi).
Su base annua le esportazioni presentano un lieve aumento (+0,3%), che coinvolge tutti i principali comparti ad eccezione dei beni strumentali (-2,5%). La marcata flessione delle importazioni (-7,6%) riguarda tutti i principali comparti; soltanto l’energia presenta una variazione tendenziale positiva (+5,0%).
Rispetto a settembre 2011, i mercati più dinamici all’export sono: paesi ASEAN (+22,9%), Stati Uniti (+18,5%), OPEC (+13,1%), Turchia (+7,2%) e Giappone (6,2%). In marcata flessione sono le vendite verso Cina (-18,9%) e MERCOSUR (-13,9%).
Gli acquisti di beni da OPEC (+19,1%) e Russia (+10,3%) crescono, mentre per gli altri principali partner commerciali si registra una netta diminuzione.