Confindustria è contraria all’istituzione del cosiddetto “contributo di solidarietà” del 3% sui redditi oltre i 150mila euro e destinato a finanziare le misure del governo a favore degli esodati. A dirlo a chiare lettere è stato il vicepresidente dell’associazione di via dell’Astronomia, Aurelio Regina, che ha rimarcato che “a tale prelievo se ne va ad aggiungere un altro precedente”.
Regina ha motivato la contrarietà a tale balzello con il fatto che andrebbe a colpire la fascia di popolazione che, allo stato attuale, è l’unica che continua a spendere mantenendo un livello di consumi che contribuisce in maniera fondamentale al sostentamento di molte imprese italiane.
Confindustria si aspetta che il governo – quello in carica oggi e quello che si andrà a eleggere il prossimo anno – sappia fare riforme radicali senza incidere in questo modo su imprese e cittadini. Riferendosi poi alla legge di Stabilità, attualmente approdata alla Camera, Aurelio Regina ritiene che la strada da seguire porti a una razionalizzazione delle spese statali e al recupero dell’evasione fiscale. Critiche anche all’intera manovra d’autunno, definta quasi come un male necessario: “non è equa, ma va mantenuta. E soprattutto non agisce sul costo del lavoro, che ha raggiunto livelli troppo elevati e impedisce alle aziende di assumere e di ingrandirsi”.
Di parare opposto è invece Raffaele Bonanni: il segretario generale della Cisl ha invece confermato il suo appoggio sul prelievo del 3%, giudicandolo come “un’indicazione credibile”, sottolineando che la priorità è quella di trovare una soluzione al grave problema degli esodati, trovando le risorse finanziarie adeguate a risolverlo. Favorevole al prelievo del 3% anche Susanna Camusso, leader della Cgil, che ha detto che “è positivo il fatto che l’esecutivo abbia trovato un meccanismo di solidarietà, che chieda a chi ha di più di contribuire verso chi ha di meno. Questo, però è un primmo passo: poi bisogna trovare soluzioni tecniche”. A queste ha però poi aggiunto parole critiche per la politica generale del governo che “ha puntato solo sull’austerità portando a una maggiore recessione economica e non ha investito in sviluppo e lavoro”.
Per quanto riguarda le forze politiche, il Pdl si è detto contrario al prelievo aggiuntivo mentre il Pd ha guardato al fatto che la soluzione del problema esodati potrebbe essere vicina.