I vertici di Ansalto Sts, azienda del gruppo Finmeccanica operante nei sistemi di trasporto ferroviari e metropolitani, hanno reso noto i risultati economici dei primi 3 trimestri del 2012, dove l’utile è sceso del 6,6%, passando da 48,8 a 45,6 milioni di euro ossia a livelli leggermente inferiori rispetto alle stime degli analisti che prevedevano profitti sostanzialmente in linea con quelli dello stesso periodo del 2011.
In aumento invece i ricavi, che hanno registrato un +3,8% toccando gli 873 milioni di euro, sostanzialmente inalterato l’ebit (+0,6% a 77,6 milioni di euro), mentre sono in deciso aumento (+14,1%) i nuovi ordini, che hanno superato di poco il miliardo di euro (1,05 miliardi). I numeri sono stati pubblicati attraverso una nota dell’azienda costituita nel 1995, dopo che il consiglio di amministrazione ha visionato i conti consolidati al 30 settembre scorso.
In miglioramento anche il portafoglio ordini, che con i 5,63 miliardi è incrementato del 21,9%. Fra questi anche quello vinto in Corea a inizio agosto, relativo alla fornitura di un sistema di controllo per l’alta velocità ferroviaria.
Questa notizie arrivano a pochi giorni di distanza dalla missione in Giappone dei vertici di Finmeccanica volti a effettuare una trattativa con Hitachi per vendere all’azienda nipponica di Ansaldo Sts e AnsaldoBreda. Un primo contatto tra i manager hanno portato Finmeccanica a dire di no alle condizioni proposte per rilevare la società specializzata nella costruzione di treni e metropolitane: secondo i dirigenti, avrebbe portato alla chiusura di uno stabilimento produttivo e alla forte riduzione di personale, in contrasto quindi con la politica del CEO Giuseppe Orsi che punta a mantenere inalterata l’occupazione.
In attesa degli sviluppi con Hitachi, gli americani di General Electric restano pronti a iniziare a loro volta una trattativa con Finmeccanica.
Ritornando ai risultati di Ansaldo Sts, è in deciso miglioramento la posizione finanziaria netta creditoria, che ha toccato i 202,6 milioni salendo del 60,8% rispetto ai 126 milioni di euro dei primi 9 mesi del 2011.