Fiat cresce in Brasile e aumenta le quote di mercato

di Andrea Barbieri Carones

5 Novembre 2012 11:00

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Nei primi 10 mesi del 2012, Fiat ha incrementato le vendite di auto in Brasile, aumentando anche la sua quota di mercato.

C’è sempre più Brasile nel presente e nel futuro di Fiat: i dati resi noti dala casa auto guidatoa da Sergio Marchionne indicano che si è rafforzata nel mercato del Paese sudamericano, nonostante l’incalzare di Volkswagen che secondo le parole del suo CEO Martin Winterkorn punta a diventare il costruttore numero uno.

Intanto il Lingotto, grazie ai grandi investimenti destinati ad aumentare la produzione nell’ex colonia portoghese, a ottobre ha risaldato la sua leadership vendendo 80.799 veicoli, con un incremento del 41,4% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Questo exploit ha permesso inoltre a Fiat di aumentare la sua quota di mercato in Brasile, che nei primi 10 mesi del 2012 ha toccato il 23,1% rispetto al 22,2% del periodo gennaio-ottobre del 2011.

Le cifre sono positive considerando anche i primi 10 mesi di quest’anno, segno che l’azienda auto di casa Agnelli sfrutta il potenziale del Paese sudamericano per chiudere l’intero 2012 in attivo e per compensare il drammatico calo di immatricolazioni che ha colpito l’Europa e l’Italia in particolare. Proprio questo mercato, insieme a quello di Usa e Canada, rappresentano per Fiat l’ultima frontiera (e secondo alcuni analisti anche l’ultima speranza) per non chiudere gli stabilimenti situati in Italia, che sempre più lavoreranno per esportare.

Tornando ai numeri, da gennaio a ottore, il Lingotto ha venduto in Brasile 692.428 auto, crescendo dell’11,9% rispetto allo stesso periodo del 2011, quando le immatricolazioni furono 618.833. L’incremento dell’azienda avviene in un mercato anch’esso in progressione anche se a livello generale il +7,2% dei primi 10 mesi – con 2,99 milioni di unità vendute – è inferiore al Lingotto.

La leadership di Fiat in Brasile continua ormai da 10 anni consecutivi e, per il momento, i massicci investimenti programmati dal suo rivale Volkswagen non sembrano impensierirla.