L’economia verde fa bene all’ambiente e alla salute ma serve anche per creare occupazione e rilanciare l’economia italiana. Nel nostro paese tante imprese, quasi il 25%, ha investito e investirà in prodotti e tecnologie green mentre nel 2012 il 30% delle assunzioni stagionali non programmate nel privato è per figure professionali legate alla sostenibilità.
Questi i dati contenuti nel rapporto GreenItaly 2012, realizzato con il Patrocinio dei Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico e grazie alla collaborazione di Wired, Comieco e Fiera Milano Congressi, e presentato a Roma dalla fondazione Symbola e da Unioncamere. La prospettiva della rivoluzione verde in Italia ha conquistato insomma una fetta importante del mondo aziendale interessando vari settori, dalla chimica alla farmaceutica, dal legno-arredo all’high tech, e propagandosi in tutta Italia, da Nord a Sud.
Di più, la green economy in salsa italiana, come riconosce un recente rapporto dell’Ocse, ha sviluppato una propria peculiarità coinvolgendo nella riconversione in chiave ecosostenibile anche comparti tradizionali dell’industria italiana di punta. Altre importanti caratteristiche distintive di questo processo sono la “ecoconvergenza” nel nostro sistema, cioè una tendenza virtuosa all’eco-efficienza dove l’impatto ambientale dell’attività economica è più accentuato, la logica di rete e di integrazione di filiera nonché una forte propensione all’innovazione e all’export.
Intervenendo alla presentazione, Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere ha affermato che “l’economia verde può rappresentare una chiave strategica per superare questa lunga crisi, uscendone più forti e meglio in grado di costruire un futuro diverso, più sostenibile e più ricco di possibilità. Grazie ad un modello di sviluppo che si fonda sui valori tradizionali dei territori e dei sistemi produttivi italiani di piccola impresa: qualità, innovazione, eco-efficienza, rispetto dell’ambiente. Una ricetta che oggi dimostra di saper sposare i valori etici alla competitività e che ha il grande merito di favorire la coesione tra i territori. Una coesione che coinvolge migliaia di piccole e medie imprese, sempre più spesso operanti in rete tra loro, nel dare vita a questo che è ormai un vero e proprio “laboratorio verde” dell’Italia di domani”.