Inps, Corte Conti: risanare Fondi

di Massimiliano Santoro

9 Novembre 2012 08:00

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La magistratura contabile sottolinea la necessità di risanare i principali Fondi amministrati e razionalizzare i minori.

La Corte dei Conti ha reso nota la relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’Istituto nazionale della previdenza sociale per l’esercizio 2011. In un articolato comunicato di sintesi della relazione prodotta dalla sezione controllo Enti della magistratura contabile si sottolinea come siano “indilazionabili” misure di risanamento dei principali Fondi amministrati, ed anche di razionalizzazione di quelli cosiddetti minori, “in consecutiva e più marcata perdita complessiva“, contenuta solo in parte dagli attivi della Gestione per le prestazioni temporanee e di quella per i parasubordinati, “il cui netto patrimoniale congiunto prevale sui gravosi passivi degli autonomi (agricoli e commercianti) e del più grande Fondo per il lavoro dipendente (appesantito dai dissesti strutturali dei dirigenti di azienda e di quelli della elettricità, trasporti  e telefonia), i cui saldi negativi tra contributi e prestazioni trovano insufficiente copertura nel finanziamento statale, ancora non adeguatamente individuato nella componente assistenziale a carico della fiscalità“.

Per quanto concerne i conti generali del 2011 é stata registrata una ulteriore contrazione dell’avanzo finanziario ed un accentuato deficit economico, connessi al primo declino degli apporti statali, “dalle cui dimensioni – quantitative e soprattutto qualitative (a titolo di trasferimenti o di anticipazioni a debito) – restano condizionate le stime di pesanti risultanze negative nel 2012, che incorporano lo squilibrio strutturale, già evidenziato dalla Corte nel recente referto sulla più grande gestione acquisita dell’ex INPDAP, corretto solo in parte dagli ultimi provvedimenti normativi“.

Infine, la Corte dei Conti richiama ad una riflessione “sul crescente ricorso a risorse umane esterne” ed evidenzia la maturazione, in ambito governativo e parlamentare, della auspicata decisione di riassetto e riequilibrio della governance dell’Istituto per correggere “le eccessive concentrazioni di potere nel Presidente e di rafforzare le attribuzioni del Consiglio di indirizzo e vigilanza, soprattutto nella loro effettiva esigibilità“.