Risultati in crescita per Terna: il trimestre luglio-agosto rappresenta il 29° consecutivo in cui questo, che è uno dei più grandi operatori di reti per la trasmissione dell’energia elettrica, ha un risultato positivo.
Oltre ad anunciare un acconto sul dividendo, il CEO Flavio Cattaneo ha reso noto di aver chiuso il terzo trimestre 2012 con ricavi di 442,1 milioni di euro, con un incremento del 5,1% sullo stesso periodo del 2011 e un parallelo calo di 5,7 milioni dei costi operativi, che hanno toccato gli 82 milioni.
In crescita anche Ebit e Ebitda: il primo ha toccato i 253,7 milioni di euro (+7,3%), mentre il secondo a 360,1 milioni (+8,2%), che diventano 1,02 miliardi nei primi 9 mesi di quest’anno con un +9,5% rispetto a 12 mesi prima e superiore alle previsioni che lo davano a 1,01 miliardi. Visti i ricavi in crescita e i costi in calo, anche l’utile dei primi 9 mesi 2012 è aumentato, toccando i 355,5 milioni di euro, con un incremento del 15,6% rispetto al periodo gennaio-settembre del 2011 e addirittura superiore ai 335 milioni di euro previsti dagli analisti.
I dati della trimestrale presentata da Flavio Cattaneo mostrano anche un indebitamento a 5,57 miliardi (in aumento di 453,3 milioni) con investimenti in calo del 4,8% in un panorama nazionale che vede i consumi elettrici in diminuzione, con il mese di ottobre che ha visto un -3,7% rispetto a ottobre 2011, mentre settembre 2012 si era chiuso a -9,6%.
Il 47,3% dei 26,8 miliardi di kWh richiesti in Italia nell’intero mese passato sono stati utilizzati nel nord contro il 29,3% nel centro e il 23,4% nel sud. Ed è proprio qui che si è avuta la maggior diminuzione della domanda, con -5,7% contro il -3,3% del centro e il -3% del nord. Una nota di Terna indica che l’82,9% della domanda di energia elettrica è stata soddisfatta dalla produzione nazionale mentre la restante è stata importata. In aumento dell’11,4% le fonti di produzione idrica e del 17% quelle legate al fotovoltaico, mentre calano dell’8,4% le fonti termoelettriche, dello 0,2% le geotermiche e dell’1,6% quelle derivanti dall’eolico.