Iberia si appresta a tagliare 4.500 posti di lavoro entro il 31 gennaio 2013, data ultima con la quale la compagnia aerea spagnola cercherà di trovare un accordo con i sindacati.
Il motivo che ha portato il vettore parte della holding Iag (International Airlines Group, di cui fa parte anche British Airways) a licenziare quasi un terzo dei suoi dipendenti è legato alle forti perdite che sta subendo e che, comunque, colpiscono le maggiori compagnie europee a causa soprattutto del caro carburante.
I dati parlano comunque di un rosso da 1,7 milioni di euro (262 milioni da inizio 2012) e di un utile operativo nel terzo trimestre in calo del 25% (è passato da 351 a 263 milioni di euro), che hanno suggerito ai vertici aziendali questa drastica misura. Nei primi 9 mesi, Iberia ha perso 262 milioni di euro mentre British Airways ha fatto registrare un utile netto di 286 milioni.
“Iberia sta lottando per rimanere a galla” ha detto il CEO, Rafael Sanchez Lozano. “Dato che è in forte perdita su tutti i mercati, anche quelli su cui siamo tradizonalmente leader di mercato, vale a dire la Spagna e l’America latina, dove i nostri concorrenti vanno meglio. Dobbiamo fare di tutto per tornare all’utile ed evitare di chiudere lasciando a casa oltre 15mila dipendenti“. Lozano ha aggiunto anche che tali difficoltà economiche esistevano anche prima della crisi generale che ha colpito la Spagna e l’Europa intera.
Lozano ha anche annunciato il taglio delle rotte meno redditizie e il taglio di 25 aerei, di cui 5 impiegati per i collegamenti a lungo raggio e 20 per quelli sul corto e sul medio raggio, con l’obiettivo di risparmiare. Iberia punterà poi sulle rotte e medio e corto raggio per riemergere e per fare concorrenza alle compagnie low cost puntando sui servizi, visto che queste ultime hanno come fattore trainante il basso prezzo dei biglietti.
La strategia dei vertici Iberia comprende anche un aumento della produttività attraverso adeguamento delle retribuzioni dei dipendenti a tempo indeterminato, cosa che porterà forti attriti con i rappresentanti dei lavoratori alquanto contrariati non solo per le misure proposte ma anche perché Iberia aveva annunciato di voler acquisire il controllo totale di Vueling, compagnia aerea low cost con base operativa a Barcellona e fino a oggi posseduta da Iag per il 45,85%.