Il consiglio di amministrazione del gruppo Astaldi ha reso noto il piano industriale per il prossimo quinquennio, caratterizzato da obiettivi molto importanti che prevedono di raggiungere un portafoglio ordini di 22 miliardi di euro, con una crescita media annua del 16%. Di questi, 9 riguarderebbero il business delle concessioni mentre 13 quello tradizionale delle costruzioni, dove la spa è attiva fin dagli anni Venti.
In aumento anche i ricavi, che se a fine 2012 toccheranno quota 2,5 miliardi, nel 2017 l’obiettivo è di arrivare a 4 miliardi di euro, con una crescita del 9% ogni anno. Quello che per ora è sicuro sono i risultati dei primi 9 mesi, che indicano che Astaldi ha fatturato 1,793 miliardi di euro (+ 4,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), ha registrato un ebitda da 186,1 milioni di euro (+3,2%) e un ebit da 151,1 milioni (+3,8%).
L’utile netto è salito del 14,5% fino a toccare quota 60,4 milioni di euro mentre il portafoglio ordini è di 9,5 miliardi di euro, cifra che dovrebbe arrivare a 11 miliardi al 31 dicembre prossimo.
Tra i punti di forza dell’azienda di costruzioni c’è la capacità di autofinanziamento, come ricorda anche Stefano Cerri, CEO del Gruppo: “Negli ultimi 5 anni abbiamo raddoppiato utili e fatturato assicurando un portafoglio ordini di elevata qualità, nonostante le complessità dei mercati internazionali. Oggi, abbiamo un controllo del profilo di rischio dei mercati e un livello di redditività complessiva che garantiscono anche per il futuro una crescita costante delle attività in tutto il mondo“.
Attualmente, il management di Astaldi potrebbe cedere alcuni asset o parte di essi e potrebbe puntare all’ingresso di nuovi soci nella controllata Astaldi Concessioni. Meno di 6 mesi fa, l’azienda aveva reso noto di aver ottenuto un contratto da 4,5 miliardi di euro per la costruzione il terzo ponte sullo stretto del Bosforo, in Turchia, oltre alla costruzione di una porzione di un’autostrada da 414 chilometri.