Facebook ha lanciato una nuova applicazione destinata specificamente alla ricerca di lavoro. Il social network di Marck Zuckerberg, infatti, sfrutta il momento difficile nel settore dell’occupazione per portare su internet le domande e le offerte di almeno una parte del suo miliardo di utenti registrati.
Il giovane imprenditore californiano è sceso in campo alla grande, raccogliendo oltre 1,7 milioni di domande di lavoro sulle bacheche di Facebook e ponendosi in concorrenza con LinkedIn, il social media con un numero molto inferiore di utenti (circa 187 miloni) ma espressamente legato alle opportunità di carriera e di contatto tra profili di livello medio e alto.
La strategia di Zuckerberg ha visto come primo passo la sottoscrizione di accordi con diverse aziende specializzate nelle offerte di lavoro via internet, mettendo insieme le varie offerte e dividendole per settore, per Paese e per parole chiave. In pratica: gli utenti interessati al servizio – che per ora funziona solo negli Usa e in Gran Bretagna – possono collegarsi e trovare su un unico pannello tutte le proposte del mercato che al momento attuale superano i 2 milioni di unità.
In realtà l’idea di unire il social network con il lavoro era nata lo scorso anno e aveva visto – prima dell’accordo con i portali cacciatori di teste – una partnership con il Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti e alcune organizzazioni no profit, alla luce del preoccupante aumento di chi era alla ricerca di una occupazione.
I vantaggi? L’idea di Zuckerberg è di mettere in stretto contatto chi cerca e chi offre una posizione, in modo da facilitare una eventuale assunzione in un mercato che certe volte è poco qualificato: gli utenti non dovranno più navigare per la rete alla ricerca degli annunci e le aziende con disponibilità potranno contare su un database di utenti molto vasto, che solo Facebook sa garantire.
Come per le altre attività di Facebook, gli utenti potranno condividere sulla propria bacheca le offerte di lavoro, ampliando quindi il raggio d’azione di ogni posizione vacante. Intanto alcuni “job hunter” sono in un certo modo preoccupati da questa nuova impresa che “porterà scompiglio nell’industria della ricerca online di personale, che in tutti gli Stati Uniti vale 27 miliardi di euro ogni anno“.
Intanto una ricerca effettuata dopo l’estate da un cacciatore di teste d’oltre Atlantico ha mostrato che, negli ultimi 12 mesi, il 48% di coloro che cerca lavoro e il 63% di chi ha un profilo sul social media numero uno al mondo ha fatto almeno un tentativo di trovare una occupazione utilizzando Facebook. Ma non solo: nella confederazione a stelle e strisce ci sarebbero 18,4 milioni di persone che devono tale occupazione proprio a un contatto ottenuto su questo portale.