Google ha acquisito tempo fa Motorola Mobility a fronte di un esborso economico pari a 12,5 miliardi di dollari, ma l’investimento non ha finora prodotto i risultati sperati, tanto da spingere il gruppo di Sergey Brin e Larry Page ad adottare alcune misure volte a recuperare sul bilancio, in perdita dopo il passaggio.
Tra queste misure figurano anche decisioni drastiche come il licenziamento di 4.000 dipendenti e la chiusura di alcuni siti internazionali di Motorola, quali quelli di Asia, Europa, Medio Oriente e Africa. Google ha spiegato il perché di tale mossa con le seguenti parole:
«Stiamo ottimizzando il nostro business e i sistemi per offrire supporto. Per questo motivo, purtroppo, non sarà più disponibile un sito [di Motorola, ndr] dedicato al resto d’Europa. I portali relativi a Est Europa, Ovest Europa e Nord Europa resteranno comunque aperti e continueremo a fornire supporto per i prodotti. Se desiderate consultare il nostro catalogo, potete farlo qui* (sul sito britannico).» L’asterisco fa riferimento a questa spiegazione, sempre diramata dalla multinazionale: «non è garantita la disponibilità nel vostro paese dei prodotti contenuti in questo sito».
Google sta dunque cercando di limitare le spese necessarie a supportare il brand Motorola, così da recuperare in bilancio laddove è possibile. Ottimizzando le risorse e sfruttando le competenze del team acquisito, nonché il vasto portfolio di brevetti che Motorola ha registrato in passato, l’azienda di Mountain View è intenzionata a sfruttare in futuro le potenzialità del brand così da mettere a frutto il suo investimento.