Luxottica prosegue nell’acquisto di aziende di occhiali: dopo aver comprato il 40% di Salmoiraghi&Viganò è ora la volta dell’azienda francese Alain Mikli, una griffe specializzata nell’alta gamma e uno dei pochi brand del settore a essere rimasto indipendente. Il marchio transalpino possiede anche le licenze di Starck e di Jean Paul Gautier.
L’operazione, costata al gruppo bellunese circa 90 milioni di euro, permetterà a Luxottica di rafforzarsi nel segmento del lusso. La firma del contratto di acquisto è stata resa possibile dall’approvazione del Works Council di Alain Mikli a cui l’operazione, annunciata lo scorso 2 novembre 2012, era stata sottoposta in modo da poter ottenere il via libera.
Secondo gli analisti, quando pagato dall’azienda guidata da Andrea Guerra rappresenta una cifra un po’ più alta delle quotazioni di mercato, visto che il fatturato 2012 di Alain Mikli dovrebbe chiudersi a 55 milioni (nel 2011 fu di 60 milioni), con un margine operativo lordo di 4 milioni. Di altro livello i numeri di Luxottica: nei primi 9 mesi del 2012 ha registrato ricavi di 5,45 miliardi di euro – con un aumento del 15,7% rispetto allo stesso periodo del 2011 – e serie possibilità di chiudere i restanti 3 mesi con introiti che faranno superare il muro dei 7 miliardi, mai raggiunto nel corso della sua storia.
Con l’acquisizione di Alain Mikli, il gruppo di Leonardo Del Vecchio conferma una strategia che punta a espandersi nei mercati esteri e a cescere in un momento in cui la crisi economica sta interessando tutta Europa. Questa internazionalizzazione è data anche dal fatto che l’azienda possiede marchi come la californiana Oliver Peoples o come Ray Ban, Persol, Vogue e Oakley.
Ma la strategia di acquisizioni si accompagna anche con misure volte a mantenere giovane le proprie risorse umane: a metà novembre, infatti, dal quartier generale di Agordo era giunta la notizia che il management ha iniziato un programma di svecchiamento del personale. I dipendenti a non più di 3 anni dalla pensione potranno infatti decidere di lasciare il lavoro ricevendo in cambio degli incentivi economici che oltre al normale tfr prevedano l’80% dello stipendo e altri bonus. Lo scopo è quello di fare spazio a giovani operai, inizialmente assunti con contratti a tempo determinato.