L’amministratore delegato di Alitalia, Andrea Ragnetti, è sempre più preoccupato della concorrenza che i treni ad alta velocità stanno esercitando nei confronti della compagnia aerea. La tratta che fa dormire sonni poco tranquilli al CEO è la Milano-Roma, un tempo quella che permetteva di raccogliere fatturato e utili, quella più trafficata della Penisola a la terza a livello europeo.
E nel giro di 2-3 anni, con l’entrata in funzione a pieno ritmo dei nuovi Frecciarossa, la distanza tra le due prime metropoli italiane è destinata ad accorciarsi ancora di più, dando il definitivo colpo di grazia ad Alitalia. A mettere il bastone tra le ruote, poi, c’è anche il fatto che il primo trimestre del 2013 – ormai alle porte – rischia di essere fra i peggiori per le compagnie aeree, sotto il profilo degli utili: da un lato il caro carburante continua a far sentire il proprio peso e dall’altro la crisi economica ha fatto sì che aziende e privati volino sempre di meno.
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Eppure, nonostante questo panorama non proprio esaltante, il CEO Andrea Ragnetti e il presidente Vittorio Colaninno ritengono che il prossimo anno sia quello dove finalmente si raggiungerà il pareggio operativo, che inizialmente era previsto fra il 2011 e il 2012 e che è stato periodicamente spostato in avanti. Nel 2014, invece, dovrebbe arrivare l’utile netto.
Il 2013, comunque, risulterà un anno cruciale per il vettore: a metà gennaio gli attuali soci di Alitalia saranno liberi di vendere liberamente le proprie quote. E ormai da 5 anni si ritiene che sia Air France a metterci le mani sopra – complice una sorta di risanamento dei conti – iniziando di fatto una scalata che potrebbe arrivare al pieno controllo nel giro di pochi anni. Mentre all’orizzonte si profila l’ombra di Ethiad, una delle compagnie aeree del Golfo Perisco che potrebbe entrare alla grande non solo nelle quote dell’azienda ma anche in quelle di Air France.
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Intanto, i vertici Alitalia stanno valutando la possibilità di ricapitalizzare, visto che i soldi in cassa si stanno esaurendo, visto anche che dal 2008 a oggi, il rinnovamento della flotta ha richiesto un investimento di 3 miliardi di dollari per acquistare 55 nuovi aerei, 21 dei quali nel solo 2012 mentre nello stesso arco di tempo ne sono stati “rottamati” 67.