Redditometro: consigli anti panico

di Teresa Barone

21 Gennaio 2013 11:00

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I primi consigli per evitare di farsi prendere dal panico con l?arrivo del redditometro: ecco come agirà e chi è a rischio.

Cresce l’attesa per l’attivazione del nuovo redditometro, lo strumento di lotta all’evasione fiscale studiato dal Governo Monti e responsabile delle notti insonni di molti italiani, intimoriti dalla possibilità di essere oggetto di verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate.

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Proprio dalla Agenzia delle Entrate arrivano alcune precisazioni fondamentali relative, in primis, all’obiettivo del redditometro, vale a dire individuare i finti poveri e i casi di “evasione spudorata“: “Per evasione spudorata si intendono i casi in cui alcuni contribuenti, pur evidenziando una elevata capacità di spesa, dichiarano redditi esigui, usufruendo così di agevolazioni dello Stato sociale negate ad altri che magari hanno un tenore di vita più modesto“.

Nessun controllo scatterà ai danni dei pensionati, ad esempio, né tantomeno dei contribuenti che mostrano una situazione fiscale caratterizzata da scostamenti tra reddito dichiarato e quello speso inferiori a 12mila euro. Secondo un accordo siglato con  il Ministero dell’Economia, inoltre, l’Agenzia dovrà effettuare 35mila controlli ogni anno.

Oltre al tema inerente la franchigia, tuttavia, sono molti i nodi da sciogliere e i punti non ancora chiari. Per quanto concerne l’attivazione del controllo, potrà essere effettuato a partire da marzo 2013 sui redditi dal 2009 in poi. Il controllo scatterà nel caso in cui si verificheranno incongruenze evidenti, quindi se a un reddito minimo sarà associata una spesa notevole.

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In questo caso l’iter prevede che il contribuente venga sottoposto all’applicazione dello schema composto dalle 100 voci del redditometro, in modo tale da verificare le effettive differenze e stabilire se queste superano il 20% tollerabile. Oltre questa soglia il fisco procederà con ulteriori controlli, e il contribuente dovrà giustificare l’incongruenza (dimostrando che si tratta di una donazione, o di un acquisto fatto da terzi o effettuato attraverso un mutuo, oppure l’esistenza di cospicui risparmi maturati nel corso degli anni) oppure sottostare alle penali imposte dal fisco: versare il 30% della maggior somma dovuta.

Che documentazione è necessario conservare per evitare sanzioni? Il fisco non pretenderà di visionare tutti gli scontrini fiscali né le ricevute delle utenze domestiche, ma è buona norma archiviare le ricevute di acquisti di un certo valore (anche nel caso di pacchetti viaggi o elettrodomestici costosi) e di tutte le spese inconsuete.