Il nuovo ammortizzatore sociale Aspi (assicurazione sociale per l’impiego) è stato proposto con la riforma del lavoro del ministro Elsa Fornero ed è entrato in vigore dall’1 gennaio 2013. Ecco come funziona il nuovo sussudio che sostituirà a poco a poco gli assegni di mobilità, e in parte anche la cassa integrazione straordinaria.
L’assegno prevede un massimo di 1119 euro lordi su base mensile e verrà erogato per un periodo massimo di otto mesi, 12 mesi invece per gli over-50. Per ottenere l’Aspi, il manager deve aver perso il posto di lavoro dall’1 gennaio 2013 in poi, per cause che non dipendono dalla propria volontà. Insomma l’ammortizzatore sociale è dedicato a coloro i quali sono stati licenziati per decisione dell’azienda oppure a coloro che hanno presentato le dimissioni ai sensi dell’articolo 7 della legge n. 604 del 1966.
Hanno diritto all’Aspi tutti coloro che hanno almeno due anni di anzianità alle spalle e almeno un anno di contributi versati nei 24 mesi che precedono il periodo di disoccupazione.
L’erogazione del sussidio viene sospesa se il lavoratore trova una nuova occupazione con un contratto di durata superiore ai 6 mesi, se raggiunge i requisiti per la pensione o inizia a percepire un assegno di invalidità.
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