Brutte notizie per la generazione di quarantenni italiani, costretti a versare al fisco ben il 50% in più di quanto pagato dai “colleghi” nati nel 1950. Lo afferma il Wall Street Journal, focalizzando l’attenzione sul peso fiscale che grava sulle spalle dei lavoratori nel Bel Paese.
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La pressione fiscale alle stelle non l’unico problema che i quarantenni italiani devono affrontare, protagonisti di un’era caratterizzata dal debito pubblico record, dal PIL che non cresce, dalla carenza di posti di lavoro e dal blocco delle retribuzioni.
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Analizzando la situazione di alcuni lavoratori e imprenditori nati negli anni ’70, il WSJ ha messo in evidenza come questi ultimi verseranno al fisco il 50% in più rispetto ai genitori, calcolato sui guadagni di tutta una vita: allo stato attuale, la pressione fiscale su un reddito medio annuo di 30 o 40mila euro è pari al 38%, nettamente superiore al 25% di due decenni fa.
A fare le spese delle difficoltà che segnano l’Italia di oggi, quindi, è la cosiddetta “Lost Generation”, i cui protagonisti dovranno confrontarsi anche con un nuovo sistema pensionistico che si basa sul metodo contributivo, e non più sull’entità dell’ultimo stipendio percepito come lavoratore.