Il Decreto del Fare e le sanzioni per i funzionari

di Teresa Barone

20 Giugno 2013 08:00

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Sanzioni per i funzionari pubblici che ritardano nell?evasione delle pratiche: tutte le novità introdotte dal Decreto del Fare.

Numerose le novità contenute nel Decreto del Fare varato dal Governo Letta lo scorso 15 giugno: si parla di imprese, cittadini, semplificazione e digitalizzazione della PA, ma anche di come sanzionare i funzionari pubblici che non svolgono le loro mansioni al meglio e, soprattutto, entro i tempi stabiliti.

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Il Decreto del Fare, infatti, introduce sanzioni precise per i funzionari della PA responsabili dei procedimenti amministrativi che non rispettano la tempistica per evadere le singole pratiche: se il ritardo è ingiustificato scatta una multa pari a 50 euro per ogni giorno di ritardo, fino a un massimo di 2mila euro.

«Viene introdotto un indennizzo monetario a carico delle P.A. in ritardo nella conclusione dei procedimenti amministrativi. Se il titolare del potere sostitutivo (cioè chi subentra al funzionario ‘ritardatario’) non conclude la procedura, scatta un risarcimento pari a 50 euro al giorno fino a un massimo di 2.000 euro. Se non liquidata, la somma può essere chiesta al giudice  amministrativo con una procedura semplificata.»

Così afferma il comunicato stampa pubblicato sul portale del Consiglio dei Ministri che informa, punto per punto, sulle novità del Decreto. Norme di comportamento ben precise a carico dei dirigenti pubblici sono anche contenute nel decreto n. 62 del 16 aprile 2013 relativo al codice di comportamento dei dipendenti pubblici, che per la prima volta contiene una sezione specifica dedicata alle cariche dirigenziali.

Secondo la nuova normativa i dirigenti pubblici devono sempre notificare il possesso di partecipazioni azionarie e informare l’eventuale detenzione di interessi, anche del coniuge, in società che intrattengano relazioni frequenti con gli uffici amministrati.

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Il decreto specifica, inoltre, come i dirigenti debbano rappresentare sempre un modello positivo per tutto il personale, e come a spetti a loro  assicurare il benessere dei dipendenti e distribuire equamente il carico di lavoro.