Sostenere il lavoro dei manager tutelandoli soprattutto in materia di licenziamenti, spesso imposti dalle aziende per mere esigenze organizzative ma privi di reale giustificatezza: questo l’obiettivo comune sottolineato da Federmanager e Confapi, pronti a dettare nuove regole alla base della risoluzione del rapporto di lavoro.
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Come mette in evidenza il direttore generale di Federmanager Mario Cardoni, infatti, sono numerose le sentenze emesse dalla Corte di Cassazione che negli ultimi anni hanno convalidato procedure di licenziamento avviate dalle aziende nei confronti dei manager anche in assenza di motivazioni legittime.
«In questi anni siamo stato oggetto di sentenze, soprattutto della Corte di cassazione, che hanno visto di fatto il manager perdente rispetto a dei processi riorganizzativi dell’azienda che in realtà erano solo operazioni di maquillage.»
Proprio per questo motivo, Federmanager ha voluto condividere con la Confederazione italiana della piccola e media industria privata alcune linee guida fondamentali per decretare la giustificatezza del licenziamento, principi che – se non rispettati – potrebbero annullare il provvedimento e portare alla convalida delle indennità previste contrattualmente.
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«Questo ha creato non solo situazioni di ingiustizia ma anche di utilizzo opportunistico da parte dell’azienda, soprattutto quando voleva privarsi di un certo tipo di risorsa. Su questo abbiamo incontrato la sensibilità di Confapi e abbiamo voluto definire noi le motivazioni, senza farcele dire dal magistrato, che determinano la giustificatezza di un licenziamento e per le quali scattano le clausole contrattuali, cioè un semplice preavviso.»