Matteo Renzi e i dirigenti a tempo

di Teresa Barone

27 Febbraio 2014 10:00

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Semplificazione, trasparenza e soprattutto nuove modalità contrattuali per i dirigenti pubblici: le novità del Governo Renzi.

Matteo Renzi annuncia la riforma della PA partendo proprio dai suoi vertici: dirigenti e manager statali potranno essere licenziati indipendentemente dal cambio della guardia imposto dall’arrivo di un nuovo Governo, subendo provvedimenti e valutazioni in base al lavoro svolto e agli obiettivi raggiunti, come sottolinea lo stesso neo-premier: «Non può esistere, fermi e salvi i diritti acquisiti, la possibilità di un dirigente che rimane a tempo indeterminato e che fa il bello e il cattivo tempo.»

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Secondo la normativa vigente, infatti, gli incarichi di alta e media dirigenza nella Pubblica Amministrazione cessano allo scadere di 90 giorni dalla fiducia al nuovo esecutivo, mentre con la riforma annunciata da Renzi questa procedura potrebbe essere soppiantata da criteri meritocratici, secondo i quali il lavoro e l’operato dei manager statali sarà monitorato costantemente per verificare responsabilità civili, penali, erariali e relative al conseguimento degli obiettivi iniziali.

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Una rivoluzione che sarà portata avanti dal nuovo Governo grazie all’operato del Ministro Marianna Madia, e che sarà accompagnata da una serie di iniziative volte a favorire l’ormai consolidata richiesta di trasparenza e chiarezza da parte della PA, anche attraverso la pubblicazione in Rete di incarichi, retribuzioni e spesa pubblica.