A partire da lunedì 3 novembre il nome del conducente abituale di un veicolo deve coincidere con l’intestatario dell’autovettura indicato sul libretto di circolazione.
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Una normativa introdotta con l’ultima riforma del Codice della Strada (regolata da un Dm entrato in vigore il 7 dicembre 2012 e disciplinata da una circolare emessa dalla Motorizzazione il 10 luglio 2014) che impone, inoltre, di registrare e annotare sulla carta di circolazione il nome di chi utilizza il mezzo per più di 30 giorni pur non essendone intestatario.
Si tratta di un obbligo – stabilito al fine di contrastare abusi e identificare con sicurezza gli autori di infrazioni e sinistri – che riguarda anche l’utilizzo delle macchine aziendali e che, invece, non si applica nei casi in cui a beneficiare del veicolo siano familiari o conviventi dell’intestatario.
L’obbligo di registrare il comodato e trascrivere sulla carta di circolazione il nominativo di chi ha la disponibilità dell’auto per un periodo superiore a 30 giorni non ha tuttavia effetto retroattivo, infatti deve essere applicato solo per le immatricolazioni successive al 3 novembre.
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Le sanzioni, in caso di mancato adeguamento alle nuove regole, possono partire da 705 euro.