Padova: spending review nei ruoli apicali

di Teresa Barone

17 Febbraio 2015 10:00

logo PMI+ logo PMI+
Le iniziative annunciate dall?amministrazione provinciale padovana per ottimizzare le risorse partendo dalle posizioni dirigenziali.

Una spending review che parte dall’alto, dalle posizioni apicali che costituiscono la dirigenza della Provincia: questa la strategia messa in atto dal Presidente dell’amministrazione provinciale, Enoch Soranzo, che annuncia una serie di tagli per ottimizzare le risorse a disposizione.

=> Scopri i programmi del Governo Renzi per i manager pubblici

Come si legge sull’edizione online de “Il Mattino di Padova“, a fare le spese del taglio della spesa dovrebbero essere alcune figure apicali come il  capo di Gabinetto, il direttore generale, tre dirigenti e altre sette figure.

Protestando contro il taglio delle risorse destinate agli enti locali, Soranzo aveva inviato una diffida nei confronti del presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi e del Governo successivamente all’approvazione della Legge di Stabilità 2015, norma che potrebbe compromettere i servizi essenziali erogati dalle Province:

«Ciò che forse in molti non hanno chiaro è che la Legge di Stabilità va ben oltre il taglio di trasferimenti cui finora gli enti locali erano abituati. È previsto che siano le Province e le Città metropolitane a finanziare lo Stato versando 1 miliardo di euro per il 2015, 2 miliardi per il 2016 e 3 miliardi per il 2017. Anzi, se gli enti non vi provvederanno entro il 30 di aprile di ogni anno, l’Agenzia delle Entrate effettuerà una sorta di azione di recupero crediti nei confronti dell’amministrazione locale inadempiente prelevando forzosamente l’imposta sulle assicurazioni Rca e, in caso di insufficienza, intervenendo anche sul gettito d’imposta provinciale. Alle persone devono quindi raccontarla giusta: non siamo di fronte a un riordino, ma al ritorno dello statalismo incontrollato dove si arriva addirittura a prelevare forzosamente i soldi delle amministrazioni virtuose.»

=> Tetto alle pensioni d’oro dal 2015