Arriva il primo si alla Riforma della Pubblica Amministrazione varata dal Ministro Marianna Madia: dopo l’approvazione della Commissione Affari Costituzionali, il disegno di legge attende la conferma da Palazzo Madama.
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Intanto, a diventare ufficiali sono le nuove regole imposte ai vertici della PA, relative alla licenziabilità dei dirigenti statali e alle novità per l’accesso a questi incarichi, che non saranno regolati da alcun automatismo (il percorso di carriera dipenderà dal merito).
Passando in rassegna la normativa, i dirigenti non saranno più suddivisi in fasce e il loro incarico durerà tre anni, con un’unica possibilità di rinnovo. Dopodiché sarà necessario rifare una selezione.
Per quanto riguarda l’accesso alla dirigenza a tempo indeterminato, sarà obbligatorio superare il concorso e un esame aggiuntivo.
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E ancora: se i dirigenti resteranno privi di incarico potranno essere reimpiegati ma solo per un determinato periodo di tempo, superato il quale saranno fatti decadere dal loro ruolo unico.