Se un clima disteso e allegro in ufficio giova al lavoro e alla produttività, è anche vero che un comportamento eccessivamente goliardico può portare fino al licenziamento.
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A sottolinearlo è la Corte di Cassazione con la 2904 dello scorso 13 febbraio: il dipendente che ripetutamente fa scherzi ai colleghi mostra una grave inadempienza nei riguardi degli obblighi di diligenza verso il datore di lavoro.
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Gli ermellini, nel caso specifico analizzato, hanno in effetti ribaltato quanto precedentemente messo nero su bianco dal Giudice di secondo grado, che aveva disposto il reintegro del dipendente nel posto di lavoro perché la sua condotta non “configurava una giusta causa di licenziamento”.
La Cassazione, invece, ha rilevato un danneggiamento volontario e materiale dell’azienda chiamando in causa «anche quel grave nocumento morale o materiale per l’azienda, pacificamente previsto dall’articolo 10 del contratto nazionale quale giusta causa di licenziamento».
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