Dirigenti decaduti: aumentano atti annullati

di Teresa Barone

4 Giugno 2015 08:00

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Aumentano i ricorsi contro l?Agenzia delle Entrate per annullare le cartelle firmate dai dirigenti decaduti.

Sono sempre di più i ricorsi avviati dai contribuenti contro l’Agenzia delle Entrate per richiedere l’annullamento delle cartelle esattoriali firmate dai dirigenti decaduti: una battaglia promossa dal Codacons che annuncia una vera e propria “valanga” di appelli, invitando i cittadini ad aderire all’azione legale per ottenere l’annullamento degli atti.

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Secondo quanto riporta l’associazione, infatti, le Commissioni Tributarie di tutta Italia stanno annullando le cartelle esattoriali firmati dai 767 dirigenti decaduti, appellandosi alla sentenza della Corte Costituzionale.

«Le Commissioni Tributarie di primo e secondo grado si stanno uniformando alla sentenza della Consulta, riconoscendo le tesi sostenute dal Codacons e annullando gli atti dell’Agenzia. Dopo la prima decisione di Milano, anche le Commissioni provinciali di Lecce, Campobasso, Brescia, Reggio Emilia, Frosinone, si sono espresse in senso favorevole al contribuente, annullando gli accertamenti fiscali firmati da uno dei dirigenti dell’Agenzia delle Entrate dichiarati “decaduti dalla carica per via della sentenza della Corte Costituzionale dello scorso marzo.»

Inoltre, il Codacons sottolinea quanto avvenuto in Lombardia per chi decide di ricorrere in secondo grado:

«La Commissione Tributarie Regionale della Lombardia è andata oltre, e con una recentissima sentenza ha aperto la porta alla possibilità di sollevare l’eccezione del falso dirigente anche in secondo grado per coloro che, avendo perso in primo grado, non erano ancora a conoscenza della decisione della Consulta e, quindi, non avevano presentato ricorso su questo particolare vizio.»

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